Tra vini rossi, passiti e birre artigianali continua il tour a Live Wine 2015

Dopo i bianchi e le bollicine a Live Wine 2015 non sono mancati rossi e passiti di ottima qualità e tra questi una piacevole sorpresa…una birra artigianale direttamente dal Pavese.
Tantissimi i vini che valeva la pena di conoscere e molta affluenza di persone grazie alla collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Lombardia.

La birra artigianale del birrificio Stüvenagh di Fortunago (PV)
Prima di addentrarsi tra i calici di vini rossi e passiti, rinfrescarsi la gola con le birre del Birrificio Stüvenagh di Fortunago (PV) era d’obbligo. Nate dalla passione dei giovani Jacopo e Ambrogio, queste birre ad alta fermentazione presentano grande personalità e carattere. A renderle particolari, oltre agli aromi ricercati, le etichette dalla grafica accattivante.
La Lady Von Baiten, birra di segale aromatizzata con coriandolo in bollitura, colpisce per la controllata amarezza e i profumi diretti e floreali uniti ad una buona freschezza. Favolosa con un piatto di stinco di maiale e crauti.

birra artigianale

La Sir Nigel Gibbs, di ispirazione irlandese, regala sentori caramellati e torbati e un gusto deciso che ricorda le red ale; una birra rossa molto beverina e con una buona nota amarognola finale che la rende molto equilibrata

birra Nigel Gibbs

A spasso tra vini rossi e passiti

Sentore di caramello per il Montepulciano Cirelli, Atri (TE)
La cantina Cirelli, che aveva già impressionato i palati con i bianchi non è da meno con i rossi. Il Montepulciano 2013, affinato nove mesi in anfora, ha un colore rosso rubino con riflessi vivi e al naso regala un profumo molto particolare, dove spiccano sentori di china e caramello. Nonostante la giovanissima età questo nettare rosso possiede un buon equilibrio in bocca e un tannino delicato.

Montepulciano d'Abruzzo

Le uve Terrano di Zidarich, Duino Aurisina (TS)
Se il bianco Vitovska è la bandiera della Cantina Zidarich, i rossi sono altrettanto una garanzia. Il Teran da uve terrano, vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, colpisce molto per la grande morbidezza e l’equilibrio. Un vino che si abbina bene ai formaggi stagionati grazie alla spiccata eleganza dei tannini, quasi setosi, al gusto, preceduti da un profumo di frutti di bosco che si trasforma in pochi minuti in speziatura.
La vera sorpresa è stato il Ruje, annata 2000, da uve 90% merlot e 10% terrano, ogni senso coinvolto nella degustazione ne rimane meravigliosamente impressionato.
Il Ruje, dal colore rosso rubino che vira su tonalità granate, al naso colpisce per la piacevole ampiezza che conta sentori di piccoli frutti rossi di bosco, carruba, tamarindo, pepe nero, rosa e viola secche e sanguinella; ampiezza che trova completa corrispondenza nel gusto persistente, equilibrato, armonico con una nota finale di cannella. Perfetto con la selvaggina.

Ruje 2000

La cantina Tunia tra vini e olio, Civitella in Val di Chiana (AR)
Un’azienda biologica tutta al femminile, condotta dalla passione di Chiara e Francesca, che produce tre vini secchi, un vin santo e olio. In degustazione il loro Chiassobuio annata 2010 e 2009, ottenuto da uve Sangiovese 90%, Colorino 5% e Canaiolo 5%. Il Chiassobuio è un ottimo esempio di come un vino possa cambiare le proprie caratteristiche in base al clima autunnale.
L’annata 2010 al naso ha tonalità floreali di viola, ematiche e di frutta rossa con una buona bevibilità ed equilibrio mentre l’annata 2009, stagione molto piovosa, concentra al naso profumi di sottobosco, muschio, licheni assieme ai più delicati sentori fruttati che trovano più spazio in bocca con retrogusto di mora e ciliegia.

Barriques di castagno alla cantina Camerlengo, Rapolla (PZ)
La simpatia del proprietario Antonio Cascarano è sicuramente efficace quanto il suo lavoro in vigna e cantina. In assaggio a Live Wine un Aglianico del Vulture, Camerlengo annata 2006, la cui lavorazione prevede, dopo la pigiadiraspatura, venticinque giorni di fermentazione e macerazione e una pressatura soffice. Infine il vino matura per dodici mesi in barriques di castagno che gli conferiscono delicati sentori di cacao, vaniglia e tabacco insieme a piccoli frutti rossi e buone note floreali di viola. In bocca grande persistenza, tannino equilibrato e buona mineralità, ottenute dall’uso sapiente del legno. Perfetto con un agnello alla lucana, piatto tipico della Basilicata.

Camerlengo

Vini di qualità dalla Cantina Barraco, Marsala (TP)
Torniamo in Sicilia, nella provincia di Trapani, dove Nino Barraco produce vini artigianali dalla ricca personalità. Il suo Pignatello, da uve omonime, matura in acciaio da settembre a maggio per poi affinare in bottiglia fino ad agosto. Degni di nota sono anche i rossi che vantano al profumo sentori iodati accompagnati da piccoli frutti di bosco rossi e neri. Al gusto un tannino pieno, deciso ma delicato assieme ad una piacevole freschezza. Sembra perfetto da sorseggiare con del Pecorino Siciliano DOP.

Le dolci note dei passiti italiani

Per concludere in dolcezza non può mancare un assaggio dei passiti gustati al Salone. Oltre ai must come il fantastico Sol di Ezio Cerruti ottenuto da uve di moscato bianco e i profumi esotici del Picolit di Aquila del Torre, vi segnaliamo due passiti particolari e di difficile reperibilità al nord Italia.

Sapore d’arancia e fichi secchi per il Greco di Bianco di Lucà, Bianco (RC)
Il Greco di Bianco è senza dubbio un passito italiano che lascia il segno: un colore brillante giallo dorato con riflessi ambrati, avvolgenti profumi di fiori di arancia, limone e fichi secchi. I profumi eterei ed alcolici trovano in bocca una grande piacevolezza data dall’equilibrata dolcezza, morbidezza ed armonia.
Uno splendido vino da meditazione da sorseggiare con pasticcini e frutta secca.

Greco di Bianco

Sapori di Sicilia nel passito di Lantieri, Isola di Vulcano, Sicilia
L’Isola di Vulcano, oltre che a paesaggi mozzafiato e un mare tra i migliori d’Italia, regala un passito che racchiude l’essenza stessa dell’isola. La Malvasia delle Lipari 2011 della cantina Lantieri ha un colore ambrato e una consistenza importante, al profumo emerge la macchia mediterranea, i canditi, i datteri, la nocciola e in bocca una dolcezza bilanciata molto bene con l’acidità.
Un passito con un ottimo equilibrio, buon corpo e un retrogusto di mandorla e pistacchio, connubio perfetto con i cannoli siciliani.

Live Wine mi ha stupito molto per la qualità dei produttori e vignaioli presenti, l’organizzazione e l’ampio spazio che ha permesso una degustazione ottimale. Interessanti anche gli eventi serali nella varie enoteche che hanno permesso ai partecipanti di entrare in contatto più diretto con i produttori abbinando i vini con il cibo proposto. E’ stato bello parlare con i vignaioli, confrontarsi e capire meglio quanto sia impegnativo e faticoso produrre un vino con determinate qualità. Il loro lavoro artigianale in vigna e cantina è uno dei beni più preziosi che attualmente abbiamo in Italia.

Anna Martinello

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