Vino biologico italiano: novità e mercati

Il vino biologico in Italia: cosa accade?

Secondo la Cia, Confederazione italiana agricoltori, negli ultimi anni è cresciuta la passione italiana per il biologico, una tendenza che si è rivolta anche al settore vitivinicolo e che è testimoniata dall’aumento della domanda e del numero di superfici coltivate dedicate al vino biologico italiano.
Molti italiani fanno questa scelta in quanto guidati da uno stile di vita più consapevole e salutista, che guarda al biologico perchè limitato nell’uso di erbicidi, concimi e solfiti, ma anche grazie al regolamento dell’Unione Europea che nel 2012 ha stabilito quali sono le pratiche enologiche fondamentali per garantire a un vino la certificazione “bio”, non solo per quanto riguarda l’uva ma anche la produzione in cantina. Questo ha permesso una maggiore tutela del consumatore ma anche dello stesso viticoltore.

Vino biologico italiano: le statistiche

Colline | Enjoy Food & Wine

Dal punto di vista meramente statistico, in Italia circa il 53% della popolazione acquista alimenti di origine biologica, mentre nel 2013 il 19% delle famiglie ha dichiarato di aver acquistato vino a marchio “bio”. Ciò significa che il 2% delle famiglie italiane lo porta in tavola almeno in un’occasione.
Per quanto riguarda la produzione, nel 2012 in Italia la superficie coltivata a vite biologica era di più di 50 000 ettari (una crescita del +67% tra il 2003 e il 2011), con al primo posto la Sicilia, seguita da Puglia e Toscana.

Vino biologico italiano: i nuovi mercati

Sebbene questo sia ancora un mercato di nicchia, i vini biologici italiani stanno ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali.
La conseguenza positiva di questa nuova tendenza è l’apertura di un nuovo e fruttifero segmento di mercato, in quanto in Germania, nel Regno Unito, negli Usa, in Cina e in Giappone la richiesta di vino biologico è in forte espansione e il made in Italy riscuote sempre molto successo.
Per fare un esempio, il 27% dei vini venduti nel 2012 negli Stati Uniti è d’importazione e su questa percentuale l’Italia detiene una quota del 13% dal punto di vista del biologico.
(Fonti: teatronaturale.it, FederBio)
Fonti immagini:
www.riccagioia.it

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