Vino Marsala: tipologie, caratteristiche e storia

Vino Marsala, perla della Sicilia

Il Marsala a Denominazione di Origine Controllata è un vino liquoroso e dolce prodotto in provincia di Trapani sotto al forte sole siciliano, ad eccezione, così come vuole il disciplinare, dei Comuni di Pantelleria, Favignana e Alcamo.

Parlare di un unico vino Marsala è riduttivo, esistono diverse tipologie ottenute in primis dalle uve utilizzate ma anche dalle diverse lavorazioni delle uve e dai tempi di invecchiamento che conferiscono colore, tonalità e aromi differenti, oltre al grado di dolcezza.

Marsala oro, ambra e rubino

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La prima caratteristica usata per la definizione dei vari tipi di Marsala è l’uva che viene utilizzata; il Marsala oro e ambra è ottenuto dalle uve a bacca bianca di Grillo, Catarratto, Inzolia, Damaschino, usate singole o mescolate in proporzioni variabili. Il Marsala Rubino, come evoca il nome stesso, si ottiene invece da uve a bacca rossa, Nero d’Avola, Pignatello, Nerello Mascalese, alle quali si possono aggiungere, non oltre il 30% del totale, le uve bianche usate per il Marsala Oro e Ambra.

Invecchiamento del Marsala

Anche il tempo di invecchiamento definisce lo stile del Marsala, e il suo volume alcolico, che può variare così come il grado zuccherino.

  • Marsala Fine: Ha un invecchiamento di un anno, di cui 8 mesi trascorsi in fusti di legno. La gradazione non scende sotto i 17° e si può trovare in tutte le varianti Oro, Ambra o Rubino.
  • Marsala Superiore: Il tempo di invecchiamento aumenta a due anni trascorsi in botti di legno, e il volume alcolico non scende sotto i 18°.
  • Marsala Superiore Riserva: Volume alcolico minimo di 18° e quattro anni trascorsi in botte di legno.
  • Marsala Vergine, “Soleras”: L’alta qualità di questo vino è sostenuta dal fatto che si può vendere solamente in bottiglia, non esiste dunque la vendita del vino sfuso; l’invecchiamento è di cinque anni e il volume alcolico non sotto i 18°.
  • Marsala Vergine, “Soleras” stravecchio o Riserva: E’ questo il Marsala più raro e pregiato i cui aromi e profumi sono esaltati da ben dieci anni di invecchiamento.

Il Marsala e il grado zuccherino

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A definire ulteriormente le tipologie di Marsala, oltre alle uve e all’invecchiamento, c’è anche il grado di dolcezza del vino, che lo rende più o meno liquoroso, definito dalla quantità di zuccheri residui presenti.

Marsala secco: zuccheri residui inferiori a 40 g/l

Marsala semisecco: zuccheri residui tra 40 e 100 g/l

Marsala Dolce: zuccheri residui superiori a 100 g/l

La dolcezza differente fa si che il Marsala risulti un vino adatto a diverse occasioni e momenti della giornata, se il Marsala dolce è sicuramente adatto per il momento del dolce o a fine pasto, quello secco è apprezzato anche come aperitivo o pasteggiando.

La storia del Marsala

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Questo vino, che oggi gode di grande successo, è stato riscoperto dopo un periodo di ombra; ma le sue peculiarità molto diverse, come abbiamo visto, lo rendono in realtà un vino versatile e da apprezzare e non necessariamente un liquoroso vino da meditazione.

L’origine del suo successo è attribuita al mercante inglese John Woodhouse , che approdato al porto della città di Marsala assaggiò il vino locale Perpetuum e decise di inviarlo a Liverpool, la sua città natale, conscio del successo di cui avrebbe goduto nei ricchi salotti inglesi come vino da degustazione. Per prolungarne la conservazione durante il viaggio aggiunse al vino un po’ di acquavite trasformandolo dunque in un liquoroso vino simile al Porto.

Il successo arrivò presto e Woodhouse costruì un vero e proprio commercio dalla Sicilia all’Inghilterra, finché imprenditori inglesi approdarono in terra sicula per migliorare le tecniche di produzione, perfezionare la produzione e ampliare l’esportazione in tutto il mondo. In poco tempo in Sicilia aprirono più di duecento Bagli, aziende vinicole dedicate alla produzione del Marsala.

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