Zaletti veneziani: la storia e la ricetta autentica

Zaletti, biscotti tipici veneziani

I Zaletti, o per meglio dire in veneziano “zaeti” o “zaleti” dove la z viene pronunciata morbida, più come una s ruvida e non sibilante, sono biscotti preparati con farina di mais e uvetta tipici della tradizione culinaria veneziana e della pasticceria secca lagunare ricca di “golosessi” così come li chiamano in zona; a far buona compagnia ai Zaeti ci sono anche i Baicoi, le Esse e i Bussolà di Burano.

L’origine degli Zaletti

Il bizzarro nome di questi biscotti si deve al loro colore giallo, zàlo in dialetto veneziano, dato dalla farina di mais fioretto usata nell’impasto che conferisce, oltre al colore particolare, anche una consistenza granulosa e molto friabile.

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Si tratta di una ricetta antica e dalle origini povere e popolari anche se in realtà non si tratta affatto di biscotti poveri negli ingredienti, infatti anche se la farina di mais è stata per secoli l’ingrediente economico per eccellenza usato per sfamare le numerose famiglie contadine (in primis con la polenta) in realtà questi biscottini sono arricchiti di uvetta talvolta ammollata in Grappa, burro, uova e zucchero.

La forma tradizionale degli Zaletti è a rombo, panciuto e leggermente lievitato e sulla superficie cosparsa di zucchero a velo, spicca la profumata uvetta sultanina. Gli Zaletti sono tradizionalmente consumati a fine pasto, insieme a Esse e Bussolà di piccole dimensioni accompagnati da vini passiti e liquorosi oppure con creme al mascarpone ma anche come golosesso insieme al thè a colazione o merenda. Diffusi in tutto il veneto sono principalmente prodotti nei forni e nelle pasticcerie di Venezia, Padova e Treviso.

Storia e origine degli Zaletti

Nel 1803 Vincenzo Agnoletti pubblicava il suo libro “La nuova cucina economica” dove si legge l’antica ricetta degli Zaletti che prevedeva l’uso di farina di mais mescolata a farina di frumento, l’aggiunta di lievito, scorza d’arancia e burro, infine venivano spennellati con una glassa di zucchero. La ricetta prevedeva la lievitazione dell’impasto che durava anche fino a dieci ore dato che di certo non si usava ancora il lievito istantaneo.

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Non era dunque una ricetta dell’ultimo momento né un semplice dolce di riciclo, gli zaletti erano e sono un dolce ricco nella preparazione e nei sapori, che anche il celeberrimo autore veneziano di commedie Goldoni citò in una sua opera.

Questi biscottini hanno una lunga tradizione e qualche variante, oltre alla tipica forma a losanga si possono trovare a bastoncino o tondi e piatti. A Venezia si trovano tutto l’anno in forni, panifici e pasticcerie ma si trovano anche a Treviso e a Verona, dove sono venduti in autunno e inverno.

Ricetta degli Zaletti

400 gr di farina di frumento, 600 gr di farina di mais fioretto, 300 gr di zucchero e 300 gr di burro, lievito di birra o una bustina di lievito in polvere, scorza d’arancia e di limone, uvetta e grappa per ammollarla, 2 uova e un pizzico di sale.

Mescolate le due farine e fate una fontana, al centro unite il burro morbido, il sale, lo zucchero e il lievito. Date una prima impastata e nel frattempo ammollate l’uvetta nella grappa, una volta gonfiata e rinvenuta, strizzatela e unitela all’impasto. Unite le uova e la scorza d’arancia e impastate ancora. Se l’impasto risulta troppo secco ammorbidite con la grappa usata per rinvenire l’uvetta. Stendete la pasta alta uno o due centimetri e tagliate delle losanghe e cuocete fino a quando risultano croccanti. Infine spolverate di zucchero a velo.

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