Alla scoperta delle Docg italiane: Aglianico del Vulture Superiore, Basilicata

Dalla Basilicata arriva l’Aglianico del Vulture Superiore

Le eccellenze enologiche in Italia non sono poche, lo Stivale è tappezzato da nord a sud di vigneti e le produzioni a denominazione di origine controllata e garantita sono ben 74. L’ultima arrivata è la Nizza DOCG Riserva Vigna, Docg piemontese di Barbera in purezza, la 17esima conquistata da questa regione nel 2016.

Le Docg italiane sono distribuite in 15 regioni, primeggiano il Piemonte con 17, il Veneto con 14 e la Toscana con 11, ma anche regioni più piccole come ad esempio l’Abruzzo e la Basilicata vantano la loro Denominazione di origine protetta e controllata.

In particolare la Basilicata regala un vino unico, un’eccellenza meno nota di Montepulciano, Chianti e Franciacorta ma altrettanto degno di nota per qualità e caratteristiche; un gioiello color rosso rubino riconosciuto Docg nel 2010, l’Aglianico del Vulture Superiore.

Aglianico del Vulture Superiore: vitigno e territorio

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Sulle colline scaldate dal sole della provincia di Potenza, nel nord della Basilicata, in prossimità del vulcano spento Monte Vulture tra i 200 e i 700 metri di altitudine, come richiede il disciplinare, vengono coltivati i Vitigni Aglianico del Vulture e Aglianico 100%. Rionero in Vulture, Barile, Rampolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania sono i Comuni dove da secoli si coltiva il vitigno Aglianico, portato in Italia dai greci tra il VII-VI secolo a.C. Si crede infatti che il nome derivi da hellenica “proveniente dalla Grecia” e che sia stato modificato in aglianico durante il regno aragonese del XV secolo. I vitigni sono coltivati nelle soleggiate colline con il sistema a spalliera ed alberello e la vinificazione avviene negli stessi Comuni di produzione, con un’estensione ridotta in alcuni comuni limitrofi.

Aglianico del Vulture Superiore: caratteristiche organolettiche
AGLIANICO-DOCG

Il colore è rosso rubino con riflessi granati, il profumo al naso è fragrante e intenso con sentori di frutti rossi, fragola e lampone; in bocca è un vino armonico ed equilibrato, giustamente sapido e persistente. Il grado alcolico si attesta tra 11,5 e 13% e l’acidità totale minima si aggira sui 4,5 g/l.

Ad intensificare profumi e aromi di questo vino si aggiunge un invecchiamento in barrique che lo classifica vecchio, dopo 3 anni, e riserva dopo almeno 5 anni, dei quali alemo 24 mesi trascorsi in barrique e almeno 12 mesi trascorsi in bottiglia. L’invecchiamento in botti di legno arricchisce il vino esaltandone sfumature e sapore, dona un lieve sentore di legno e lo rende perfetto per accompagnare pietanze ricche e carni.

L’Aglianico del Vulture Superiore Riserva con l’invecchiamento può assumere riflessi aranciati , l’odore si intensifica e il sapore si arricchisce di sfumature legnose.