Il nobile vino DOCG Barbaresco

L’aristocratico Barbaresco

Il vino DOCG Barbaresco nasce nelle Langhe, il cui nome deriverebbe da Langues, ovvero lingue di terra dalla variegata conformazione geografica che risalgono a 70 milioni di anni fa.
La zona di produzione di questo vino DOCG comprende l’intero territorio dei Comuni di Barbaresco, Treiso, Neive e parte del Comune di Alba.

Le origini del Barbaresco

Barbaresco paesaggio | Enjoy Food & Wine

Varie leggende narrano le origini di questo vino: secondo alcuni i Galli sono giunti in Italia proprio perché attratti dall’eccellente vino di Barbaritium, mentre altri sostengono che il nome Barbaresco derivi dai popoli barbari che causarono la caduta dell’Impero romano.

Nell’antichità il borgo di Barbaresco era ricoperto da una foresta così fitta da impedire ai Liguri che vi si erano rifugiati di scappare alla cavalleria romana. Per questa ragione i Romani la denominarono barbarica silva, da cui l’antico toponimo Barbaritium.

Nel comune di Neive, l’enologo Louis Oudart produsse con le uve Nebbiolo un vino secco che costituì la base di partenza per la produzione del primo vino Barbaresco.
Insieme al Barolo, il Barbaresco è stato uno dei primi vini italiani a cui fu concessa la DOC, nel 1966.

Produzione e caratteristiche

Per la produzione del Barbaresco si richiedono terreni argillosi, calcarei e loro eventuali combinazioni, sempre sufficientemente soleggiati.
Il vino richiede un invecchiamento di almeno 26 mesi a decorrere dal 1º novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui almeno 9 in recipienti di legno, e tutte le operazioni di appassimento delle uve, vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento devono essere effettuate nella zona DOCG.
Il Barbaresco è ottenuto da uve provenienti dal vitigno Nebbiolo e si presenta con un colore rosso granato intenso e brillante, bouquet fruttato con sentori di lampone e frutti rossi, geranio, viola e mandorla amara e sapore elegante, di corpo e speziato.

Barbaresco, abbinamenti consigliati

E’ consigliato abbinarlo a arrosti, pollame, bolliti e selvaggina, ma anche a formaggi stagionati e piccanti.
La temperatura di servizio deve aggirarsi attorno ai 18°-12°.

Fonti immagini:
langhe.net

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