Ecco perché è meglio scegliere una birra artigianale

Birra artigianale: la produzione vola alle stelle

Nel corso degli ultimi anni, la produzione di birra artigianale è decollata come anche l’export dall’Italia verso paesi notoriamente famosi per il consumo di birra artigianale, o già produttori di questa bevanda.
In Italia non si parla più solo di produzione di nicchia, dove le persone producono birra solo nei ritagli di tempo dal loro lavoro, ora è possibile far diventare questa attività una vera occupazione. È un sogno che è diventato realtà e i mastri birrai festeggiano l’aumento di sensibilizzazione verso questo settore da parte dei consumatori che si sono trasformati in appassionati, curiosi ed esperti di birra artigianale. Allo stesso tempo anche i ristoranti e bar si adeguano alle necessità dei clienti che chiedono birre artigianali, ben strutturate e di carattere, quello che una birra industriale di certo non può dare.

Birra artigianale e birra industriale: le differenze

Cosa vi resta quando bevete una birra industriale? Il nulla, è come bere acqua colorata e amarognola, nemmeno un “buon” amaro caratteristico per esempio di una Stout; questa è anche la ragione per cui la birra non piace a tutti, è troppo amara!
E quando invece assaggiate una birra artigianale? Si può parlare di una vera esperienza sensoriale! I profumi e gli aromi diversi che siamo in grado di riconoscere, il colore caratteristico, la persistenza più o meno lunga della schiuma; bere una birra artigianale è un insieme di magia e sensazioni profonde.
Vediamo allora perché queste due tipologie di birra sono così diverse tra loro:

Birra artigianale

La birra artigianale nasce da passione e impegno, non è mai uguale perché è frutto di accurati studi e ricerche. Le materie prime sono scelte e freschissime per essere facilmente riconoscibili fin dal primo sorso, in più dato che non ha conservanti artificiali aggiunti, richiede un consumo relativamente veloce. Per avventurarci più in profondità ci affidiamo alle parole del guru della birra artigianale Lorenzo Dabove in arte Kuaska: “la birra artigianale è una birra non filtrata o pastorizzata creata con ingredienti di qualità e senza utilizzare succedanei, spesso servita in locali della stessa area geografica”. Le caratteristiche sono state ribadite dalla Camera all’inizio del 2016 con la modifica del comma 4 dell’articolo 2 della legge 16 agosto 1962, proprio per differenziare e regolamentare questi tipi di birra.

Birra industriale

Al contrario della birra artigianale, la birra industriale è sia filtrata che pastorizzata per garantire la maggiore consumazione e annullare tutte le varianti di gusto e aromi così da permettere una produzione in serie, piatta, senza aromi particolari. Inoltre le grandi multinazionali spesso usano additivi chimici, conservanti e surrogati del malto che permettono di ridurre notevolmente i costi di produzione.

Le birre industriali a carattere artigianale

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I grandi colossi della birra industriale non potevano restare indifferenti di fronte a tanto successo della birra artigianale e hanno avuto un’ovvia reazione. In molti si sono adoperati per un restyling generale del packaging dei loro prodotti per sembrare “artigianali”; oppure ancora alcuni di loro lanciano le loro linee di birre a parvenza artigianale. In effetti, è da riconoscere che gli ingredienti principali acqua, malto d’orzo e luppolo sono più ricercati e curati.

Il fatto che anche le grandi multinazionali della birra si sono adeguate alle tendenze del mercato, prova che la produzione artigianale di birra di qualità non è più solo un settore di nicchia per pochi intenditori, ma una realtà che contribuisce finalmente a portare in alto il nome del made in Italy.