Birra artigianale quando imbottigliare

Birra artigianale. Quando imbottigliare. Tempi, modalità e Priming

Come, quando e dove: le scelte che costruiscono la vostra birra artigianale.

Dopo l’ ammostamento, la bollitura, la fermentazione e la maturazione, la vostra birra ha finito il suo percorso. Attraversando queste tre fasi, il mosto ha subito dei cambiamenti importanti e ora è pronto per essere imbottigliato. Prima di questo, la birra deve essere travasata alcune volte, fino a quando raggiunge un aspetto limpido e lievemente gassato. In questa fase la vostra è una birra fresca, giovane e abbastanza squilibrata e ha bisogno di un po’ di tempo per diventare la bevanda che tutti amano e apprezzano.
Anche se può sembrare un’attività noiosa, questo è uno dei momenti più importanti perché, se non si presta attenzione, tutti gli sforzi fatti fino a questo punto saranno inutili e il lavoro fatto può essere perso facilmente.La prima regola dell’imbottigliamento è mantenere la pulizia degli strumenti e dei recipienti. Una piccola impurità, un batterio solitario e la birra sarà irrimediabilmente infettata. Una volta deciso il momento migliore per la birra artigianale quando imbottigliare, basta preparare tutto l’occorrente e procedere.
quando imbottigliare a birra artigianale con etichetta - EFW
Per disinfettare e sanificare le bottiglie e i tappi, potete usare l’alcol o, ancora meglio, del metabisolfito di potassio, reperibile ne negozispecializzati. La seconda regola, altrettanto importante, è quella di non avere mai fretta d’imbottigliare. “Date tempo al tempo“, come si usa dire e il risultato sarà migliore. Potete usare diversi tipi di bottiglie. Le più consigliate sono quelle di mezzo litro con tappo a corona. Vanno bene anche quelle da spumante da 75 cl e le tipiche bottiglie di birra da 33 cl o 66 cl, facilmente reperibili in commercio. Evitate quelle da 1 litro e quelle provenienti da birre industriali, sono meno resistenti e potrebbero esplodere con l’aumento dell’anidride carbonica.La terza cosa che dovete fare è procurarvi lo zucchero necessario per far partire la fermentazione secondaria. Le birre artigianali sono caratterizzate da una schiuma corposa. Per ottenerla, dovete reintegrare lo zucchero necessario per rinvigorire i lieviti. Potete aggiungerlo bottiglia per bottiglia o versarlo nel fermentatore, disciolto in un po’ d’acqua, solo dopo aver fatto il terzo travaso. Per versare la birra nelle bottiglie senza creare schiuma dovete usare il tubo per l’imbottigliamento/travaso, adeguatamente sanificato. Appena avete riempito le bottiglie dovete tapparle.

Metodi utilizzati per rendere la birra “frizzante”

Il momento migliore per la birra artigianale quando imbottigliare deve essere deciso anche dopo aver misurato la quantità di CO2 già presente nel fermentatore. Per stabilirlo con precisione si deve usare una tabella che ha come parametro la temperatura di fermentazione. Più aumenta la temperatura più si abbassano i volumi di CO2. Esistono due modi per apportare il giusto quantitativo di CO2 alla birra artigianale: per addizione diretta e tramite una carbonazione naturale (comunemente detta Priming). Il primo è anche quello più efficiente ma può essere fatto solamente da chi possiede un’attrezzatura professionale (è il caso dei birrifici).

Per chi desidera produrre birra artigianalmente c’è il Priming, che consiste nell’aggiungere zucchero prima dell’imbottigliamento. Nella birra sono rimasti ancora alcuni lieviti che saranno attivati dallo zucchero e produrranno anidride carbonica. Questa si discioglierà nel liquido. Quando aprirete la bottiglia avrete la schiuma tipica della birra artigianale.

Volumi di CO2 e sostituti dello zucchero

Esistono varie tabelle che indicano la quantità di zucchero che dovete aggiungere per ottenere diversi gradi di frizzantezza. Tutto dipende dal gusto personale e dallo stile di birra che si vuole ottenere. Per esempio, la British Ale ha un volume di CO2 compreso tra 1.5 e 2.0, la Porter e la Stout – tra 1.7 e 2.3, la Belgian Ale – tra 1.9 e 2.4, la Lager – tra 2.2 e 2.7 e la Wheat Beer – tra 3.3 e 4.5. In alternativa allo zucchero possono essere utilizzate alcune sostanze come il miele di acacia o una selezione di malto di orzo, reperibile in commercio. Il miele deve essere versato nel fermentatore, stemperato con un po’ d’acqua e arricchirà molto il gusto della vostra birra, aggiungendo morbidezza e profumo. L’estratto di malto, invece, darà alla birra un gusto inconfondibile e una schiuma più consistente. In conclusione, la vostra scelta deve essere guidata dal risultato finale che volete ottenere.