Ca’ di Rajo, vini moderni in un contesto storico

Ca’ di Rajo, azienda agricola ubicata a Rai di San Polo di Piave, in provincia di Treviso è guidata dalla famiglia Cecchetto, ex mezzadri Giol, divenuti proprietari di questa realtà che oggi esporta in circa 50 Paesi i suoi vini, principalmente Prosecco Doc e Docg e Raboso. Sono, infatti, Simone, Alessio e Fabio Cecchetto, i nipoti del fondatore Marino Cecchetto, i tre giovani titolari di Ca’ di Rajo che con tenacia e passione hanno preso le redini dell’attività di famiglia e la stanno guidando in maniera esemplare. La cantina, costruita in stile moderno, è immersa tra vigneti e architetture uniche: la Chiesetta del Carmine del 1300 con adiacente Casa Convento e la Torre di Rai del X secolo, luoghi di grande interesse nella campagna trevigiana, in cui sorge proprio la cantina.

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Ca’ di Rajo, la storia del Raboso che guarda al futuro

Il Raboso Piave è uno dei vitigni più antichi del Veneto, infatti è il vino che la Serenissima trasportava nei suoi viaggi in Oriente, proprio per la sua longevità, data dall’alta percentuale di tannini e dalla sua caratteristica acidità.
Questa varietà è la prima a germogliare e tra le ultime ad essere vendemmiata. Una volta raccolti, i grappoli vengono adagiati in graticci e fatti appassire in un ambiente controllato e con precise condizioni di temperatura, umidità e ventilazione, per circa 90 giorni, al termine dei quali inizia il processo di vinificazione.
Questo vitigno particolare e antico è in grado di esprimere vini caratteristici e strutturati dotati di grande personalità: irruenti e indomiti in gioventù, tendono a temperarsi e maturare con gli anni, fino a esprimersi su grandissimi livelli di eleganza e longevità. Ca’ di Rajo coltiva queste uve in vigneti a Bellussera, un antico metodo di allevamento della vite oggi in via di estinzione.

Ca’ di Rajo preserva le Bellussere

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Salvare le Bellussere, metodo di allevamento della vite basato su un sistema a raggi, messo a punto dai fratelli Bellussi alla fine dell’800, è infatti l’impegno dell’azienda Ca’ di Rajo. La volontà di non sradicare viti di oltre 70 anni, nonostante l’impossibilità di meccanizzarne le operazioni di potatura e vendemmia, è portata avanti dai titolari decisi a combattere la stessa battaglia del nonno in difesa di un metodo di allevamento tipico di quest’area.
Conservare 15 ettari di Bellussera, una forma di impianto che rischia l’estinzione, non è semplice. La viticoltura in questo vigneto si può condurre esclusivamente a mano: la vendemmia si compie a circa 3 metri da terra, sotto le viti disposte a raggiera e lo stesso vale per la potatura.
Le operazioni di raccolta delle uve si svolgono grazie a un rimorchio e a un pianale che consentono di raggiungere l’altezza necessaria. La Bellussera, infatti, prevede un sesto di impianto ampio dove pali in legno di circa 4 metri di altezza sono tra loro collegati da fili di ferro disposti a raggi. Ogni palo sostiene 4 viti, alzate circa m. 2.50 da terra, da ciascuna delle quali si formano dei cordoni permanenti che vengono fatti sviluppare inclinati verso l’alto e in diagonale rispetto all’interfilare, formando una raggiera.

“Le Bellussere sono un patrimonio storico da custodire su cui si fonda la memoria della nostra identità e la tipicità di un territorio. Da questi vigneti siamo partiti per costruire la grandezza del nostro futuro”
Simone Cecchetto

Ca’ di Rajo, i grandi Cru

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Nina Manzoni Bianco

Elegante e complesso, con sentori di ananas, albicocca matura e frutta esotica. Il Manzoni Bianco “Nina” è l’abbinamento perfetto per il risotto con asparago bianco di Cimadolmo, prodotto di eccellenza della Marca Trevigiana.
In bocca sontuoso, notevole la struttura dovuta alla surmaturazione delle uve in pianta, in bocca è voluminoso supportato da una elevata gradazione alcolica, ottimo equilibrio acido, retrogusto dolce, lungo e persistente con note di frutta esotica.

Manzoni Rosa

Il Manzoni Rosa è uno dei vitigni più rari al mondo; è un autoctono oramai quasi introvabile che la cantina di San Polo di Piave coltiva a Bellussera. Questo vino è un pezzo di storia della viticoltura perchè presenta degli acini rosa. Nacque grazie alle sperimentazioni del prof. Manzoni, genetista, che tentò un miglioramento genetico della vite. Si tratta di un incrocio tra Traminer e Trebbiano.
É un vino delicato e raffinato, con note fragranti di frutti di bosco, agrumi, rosa passita e albicocca matura questo Extra Dry Millesimato si presenta strutturato con un’ottima armonia tra acidità e zuccheri; sapido, asciutto e vellutato con sentori di frutti di bosco. Il suo retrogusto è armonico e persistente.

Notti di Luna Piena Malanotte DOCG

Il Notti di Luna Piena Malanotte Docg della cantina Ca’ di Rajo è un 100% Raboso Piave, uno dei vitigni più antichi del Veneto.  Per produrre il Notti di Luna Piena si utilizza la tecnica dell’appassimento delle uve in fruttaio per circa 90 giorni, trascorsi i quali si effettua la vinificazione. Terminata la fermentazione alcolica il vino viene lasciato maturare in botti e barrique per circa 36 mesi prima di andare in bottiglia.
È un vino strutturato, ricco e generoso che non perde la sua eleganza rivendicando la sua natura di vino autoctono per eccellenza. Ricorda il profumo delle ciliegie, marasca, mora selvatica, amarena, prugna, con accenni al profumo intenso della cannella, vaniglia, cuoio, tabacco, viola e pepe.
La cantina produce altre due espressioni di questo vitigno: il Raboso Doc Piave Sangue del Diavolo e Marinò, un blend di Raboso, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Ca’ di Rajo, sorseggiare la storia

Scoprire una viticoltura che ha radici antiche, degustare vini che fanno parte della storia, viaggiare all’interno di un territorio e le sue opere, la cantina Ca’ di Rajo propone una serie di wine tour tra vigneti, vini autoctoni e architetture uniche che rievocano l’essenza più profonda della cantina Ca’ di Rajo. Scoprite di più qui.

Lo sapevate che?

Il Sangue del Diavolo Raboso del Piave Doc e il Notti di Luna Piena Raboso del Piave Docg Malanotte di Ca’ di Rajo sono un tributo alla leggenda secondo cui, nelle notti di luna piena, il diavolo scende sul paesino di Rai di San Polo di Piave, dove ha sede la cantina, poggiando un piede sulla torre e l’altro sul campanile della Chiesetta del Carmine, risalente al 1300.

Contatti
CA’ DI RAJO
Via del Carmine, 2/2
I-31020 San Polo di Piave (TV)
t.+39 0422 855 885
e.info@cadirajo.it
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