Come servire il vino a tavola?

Ecco come servire il vino per esaltarne qualità organolettiche

Tutti amano questo elisir di lunga vita e molti si vantano di conoscerlo bene ma pochi sanno come servire il vino in tavola e come conservarlo.

Piccola introduzione nel mondo magico del vino

Il vino sa rivestire il più sordido tugurio d’un lusso miracoloso” diceva giustamente Charles Baudelaire nella sua raccolta lirica “I fiori del male (Les fleurs du Mal)” ed è per questo che, da quando è stato inventato, non ha mai smesso di affascinare e incantare uomini e donne da tutto il mondo.
Sono stati scritti molti libri su come produrre, come conservare e come servire il vino e tutti con un unico scopo: insegnare a tutti come trasformare una semplice azione, come quella di bere un bicchiere di questa bevanda speciale, in un’esperienza unica e indimenticabile.
Dal grappolo al calice, il vino percorre una via lunga e tortuosa e si trasforma in un nettare prezioso che appaga il nostro palato, soddisfa i nostri bisogni e nutre il nostro spirito. Una volta, uno scrittore britannico appassionato di vini fu domandato come si dovrebbe tenere la bottiglia mentre si versa il vino e lui rispose in modo laconico: “Ferma“. Al di là della battuta, bisogna sottolineare il fatto che saper versare il vino in un bicchiere non è sempre così semplice come può sembrare e che commettere errori nel servizio può pregiudicare il risultato finale e compromettere le sue qualità.

Un servizio impeccabile

Quando andiamo al ristorante, spesso, ordiniamo bottiglie di vino di ottima qualità per accompagnare il nostro pasto. I sommelier conoscono bene il mondo dei vini e sanno come tenere e presentare le bottiglie e come servire il vino. La prima regola e una delle più importanti è quella di mostrare sempre l’etichetta, in modo da poter far conoscere il nome del vino prima di apprezzare le sue qualità.
Si versa una piccola quantità nel bicchiere, si aspetta che l’ospite assaggi e approvi il vino e poi si prosegue con il servizio, partendo rigorosamente da destra. Nel caso delle bottiglie bocksbeutel si deve poggiare il pollice sull’etichetta mantenendo la parte piatta orientata verso l’alto, per favorire la fuoriuscita del vino e controllare meglio il flusso.
Le bottiglie di spumante o di Champagne possono anche essere sorrette alla base, premendo con il pollice contro il fondo concavo. Questo modo di versare il vino va bene al ristorante, fatto da un sommelier con esperienza ma è fuori luogo durante una cena a casa con gli amici. E per quanto riguarda lo Champagne, contrariamente a quanto si pensa, non è elegante nascondere l’etichetta, fasciando la bottiglia in un tovagliolo. È buona norma tenere le bottiglie di vino più grandi con due mani, per una presa migliore e non ruotare mai il braccio verso l’alto.

La giusta temperatura e i bicchieri adatti a ogni vino

Si dice sempre che lo Champagne va servito freddo ma non ghiacciato. La temperatura ideale deve essere compresa tra 6 e 8 gradi. Lo spumante deve avere tra gli 8 e 10 gradi. Bisogna ricordarsi che i bicchieri, se non sono tenuti in un posto fresco, possono “rubare” un paio di gradi. Tutto questo deve essere fatto se non si vuole perdere niente del bouquet e non si vuole influenzare negativamente il perlage dello Champagne.
Per gli altri vini la temperatura deve aumentare nel seguente ordine: vini bianchi giovani (10°), rosati (11°), bianchi dolci (12°), da barrique (14°), vini rossi giovani (16°), rossi robusti e corposi (18°) e, infine, i vini rossi molto invecchiati (20°). Per quanto riguarda i bicchieri, esistono di tutti i tipi, forme e grandezze e per conoscergli tutti bisogna informarsi bene. Sapere come servire il vino è quasi un’arte e, per poter considerarsi degli artisti, bisogna studiare e leggere molto.

Quando aprire la bottiglia

Esistono delle regole che riguardano anche il momento giusto per aprire le bottiglie. Per esempio, sia lo Champagne e lo spumante sia i vini bianchi devono essere aperti al momento del servizio. I vini rossi, specialmente quelli invecchiati a lungo, devono essere stappati in anticipo, per migliorare le loro qualità organolettiche, allontanando l’odore forte di chiuso, intrappolato nella bottiglia.
Il tempo necessario per decantare il vino aumenta in proporzione all’invecchiamento dello stesso. Si può versare il vino in un decanter o in una caraffa per accelerare l’effetto dell’ossigenazione. Seguire tutti questi consigli trasformerà il vostro bicchiere di vino in un’esperienza extrasensoriale complessa e molto piacevole e voi, in un vero sommelier.

News correlate

Gli articoli correlati: