L’origine della grappa
Contrariamente a molti distillati che derivano da verdura, cereali o dolcificanti, la grappa deriva direttamente dalle vinacce ossia le bucce, i semi e la polpa dell’uva ricavati dalla produzione vinicola subito dopo l’estrazione dell’uva.
L’origine di questo processo nasce nel Medio Oriente nell’ VIII secolo quando i distillati, come la grappa venivano usati puramente a scopo medico. L’Italia, una nazione vocata alla viticoltura, era un terreno propizio per la diffusione delle tecniche distillatore; è infatti dal X secolo che l’arte distillatoria viene svolta attivamente nel nostro paese tanto che nel XV secolo la produzione della grappa veniva concessa in licenza e l’esportazione di questo distillato andava a gonfie vele.
Le aree geografiche della grappa
Se in Italia la rivendicazione dell’origine di un vino è diventata la prima diatriba tra regioni, sulla grappa non c’è dubbio: la grappa arriva da Veneto e Friuli Venezia Giulia, con notevole apporto anche da Lombardia, Piemonte e Trentino – Alto Adige. Il Veneto, in particolare, annovera la più antica distilleria d’Italia, la Distilleria B.Lo Nardini che dal 1779 ha conquistato Bassano del Grappa con le sue grappe e liquori.
La ricetta della grappa Nardini è ovviamente un segreto, quello che sappiamo è che si tratta una miscela di vinacce di Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Bianco e Friulano, poi il resto lo fanno l’invecchiamento e tanta tanta passione per il proprio lavoro.
Distilleria Nardini da sempre precursore dei tempi
Al Vinitaly 2019 abbiamo incontrato proprio loro, quelli di Distilleria B.Lo Nardini, che ci hanno raccontato della loro ultima fatica letteraria, The Grappa Handbook, Il Manuale della Grappa, scritto da Nick Hopewell-Smith e presentato appunto in occasione del Vinitaly e del 240° anniversario dell’azienda bassanese. Il libro onora l’attività della distilleria e proprio per questo Antonio Nardini ce ne ha parlato: “la grappa in miscelazione è il nuovo modo di godersi la grappa soprattutto per le nuove generazioni”.
Grappa in miscelazione: si può fare
Grazie all’esperienza di Distilleria Nardini e la preparazione di tanti esperti di mixology da tutto il mondo, il “The Grappa Handbook” è destinato a diventare un ricettario di cocktail da sfogliare in qualsiasi occasione, con grandi idee da copiare. Sorprendentemente infatti, la grappa e soprattutto la Selezione Bortolo Nardini è una valida sostituta di gin, vodka e altri distillati, la Riserva è ottima per un Manhattan, mentre le giovani Nardini sono perfette se miscelate in un punch o con estratti di frutta creando cocktail inediti.
Grappa in miscelazione: Il Mezzo Swiggle
di Timo Janse Per Flying Dutchmen Cocktails, Amsterdam
Ingredienti
30 ml Grappa Selezione Bortolo Nardini Extra Fina
15 ml Mezzoemezzo Nardini
30 ml Succo di pompelmo fresco
15 ml succo di lime
15 ml liquore al lampone
Preparazione
Shakerare assieme tutti gli ingredienti, filtrare e versare in una coppa decorata con un twist di pompelmo