La perfetta temperatura per servire lo champagne

Ghicciato, freddo, o ambiente? Quale è la temperatura per servire lo champagne affinché si possa gustare al meglio?

Lo champagne, spumante realizzato con metodo classico, ha insito nel suo nome dalle sonorità francesi un allure di eleganza e prestigio.
Viene comunemente considerato come la bevanda chic per eccellenza e di solito lo si associa al concetto di lusso e festa.
Per un aperitivo glamour, un’occasione speciale o una serata importante, quindi, stappare una buona bottiglia di champagne è senza dubbio la scelta più azzeccata per fare bella figura.
Le bollicine, però, per essere gustate al massimo ed esaltarne la consistenza e le caratteristiche organolettiche vanno trattate con cura, conservate in un luogo fresco (intorno ai 10 gradi) ed abbastanza umido (si consiglia un’umidità al 60%, tipica delle migliori cantine professionali), al riparo da ambienti eccessivamente caldi o freddi, e soprattutto servite a temperature ben precise. Se conservato disteso, inoltre, lo champagne manterrà intatte le note aromatiche, evitando il contatto tra tappo e vino, e godrà di un’omogeneità di temperatura lungo tutto il liquido contenuto.

La ideale temperatura per servire lo champagne

Un luogo comune afferma che lo champagne vada servito ghiacciato. Niente di più sbagliato o rischioso per rovinare completamente il gusto di una buona bottiglia di bollicine.
A contatto con il freddo eccessivo, infatti, lo champagne, come ogni bevanda frizzante, in breve tempo diventerà sgasata, perdendo quindi buona parte della propria natura.

Anche gli sbalzi di temperatura eccessivamente repentini rischiano di rovinarne il naturale brio: la giusta modalità di raffreddamento di una bottiglia di champagne è quindi lenta e costante. La conservazione in cantina, dunque, è perfetta e poche ore prima di servirla in tavola, la bottiglia può essere riposta in frigo (mai in freezer), possibilmente nel ripiano più mite, ad una temperatura massima di 4 gradi.

La giusta temperatura per servire delle bollicine perfette, dipende tuttavia dal loro grado di invecchiamento.
Come tutti i vini a bacca bianca, anche gli champagne, sono perfetti ad una temperatura che non superi i 10 gradi. Il freddo, infatti, ne esalta la naturale acidità e soprattutto nei vini più giovani, che si consiglia di servire intorno ai 7 gradi, ne valorizza le note pungenti e secche.
Per gli champagne più maturi, invece, si può raggiungere una temperatura di 10 gradi, per esaltarne gli aromi ed i profumi, spesso smorzati dalle temperature inferiori.

temperatura per servire lo champagne, bottiglia con secchiello - EFW

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 L’importanza del flûte

Per gustare alla giusta temperatura un ottimo champagne, infine, non è solo importante conservare nel modo corretto la bottiglia e portarla gradualmente alla corretta temperatura di servizio. Di fondamentale importanza è la scelta del bicchiere in cui il vino andrà servito.
Versato nel bicchiere ed a contatto con l’aria, infatti, lo champagne si scalda progressivamente di circa 0,2 gradi centigradi al minuto.
In poco tempo, dunque, lo champagne nel calice perderà la temperatura ideale, diventando troppo caldo per esprimere la massimo le proprie inebrianti qualità.

Il bicchiere perfetto quindi, è il classico flûte, piccolo e affusolato (a differenza delle coppe di champagne, che nonostante siano esteticamente eleganti e gradevoli, non assolvono perfettamente alla funzione di conservazione del vino alla corretta temperatura).
Un’accortezza degna di nota è quella di sciacquare in acqua fredda i flûte prima di versarvi il vino dentro, per assistere al piacevole effetto delle bollicine spumeggianti.

Al tavolo, infine, non potrà mancare un cestello del ghiaccio dove riporre il vino tra un servizio e l’altro per conservarlo ad una temperatura perfetta.

 

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