Il galateo per mangiare sushi
Se vi piacciono i ristoranti giapponesi e non potete rinunciare ad un piatto di sushi allora questo articolo vi risolverà molti problemi! A meno che non siate mangiatori esperti di sashimi e onigiri è probabile che abbiate incontrato qualche difficoltà a tavola! Come si usano le bacchette? Quanta salsa di soia usare? Che regole richiede il bon ton giapponese a tavola?
Per semplificare le cose e non sembrare degli zoticoni agli occhi dello chef nipponico che sta sfilettando il vostro salmone fate vostre queste regole e mettetele in pratica alla prossima cena di sushi!
Prima di iniziare impariamo qualche nome!
Sashimi sono fettine di pesce crudo o marinato in salamoia servito solo,
Nigiri è pesce crudo su una polpettina di riso,
Hosomaki sono piccoli cilindri con un singolo pezzo di pesce o verdura avvolto in riso e alga nori,
Uramaki sono rotolini di pesce e verdure con il riso esterno (niente alga esterna a chiudere il tutto, ma piuttosto semi di sesamo nero e uova di pesce),
Temaki sono coni di alga riempiti con pesce e riso.
Le 10 regole per approcciare il sushi
- Tutto in un sol boccone. Vietato tagliare hosomaki e uramaki poiché si smembrerebbero facendovi perdere riso e pesce. Mantenete compatti i sushi e mangiateli in un boccone.
- Usate le bacchette e se proprio non riuscite niente forchette e coltello ma usate le mani, il loro utilizzo è accettato. Per il sashimi invece la bacchetta è d’obbligo!
- Avete scelto le bacchette? Allora imparate la tecnica giusta e prendete manualità, vietato infilzare il riso poiché è un’azione che si fa solamente quando si offre il cibo ai morti, prendetelo invece delicatamente dai lati, come fosse una pinza.
- Ultimo consiglio sulle bacchette: durante le pause riponetele sempre sul porta bacchette e non sfregatele tra di loro, è un gesto poco educato.
- Tra commensali non passate il sushi da bachette a bachette, è sconveniente e ricorda il passaggio di ossa che avviene nei funerali.
- Niente coltelli, il sushi non si incide tanto meno gli hosomaki e uramaki. Il pesce è morbido e non c’è bisogno di spezzarlo con le lame metalliche.
- Zenzero con parsimonia. Il delizioso zenzero candito sott’aceto che viene servito non va spazzolato con ingordigia ma se ne mangia un sottile pezzetto tra un piatto e l’altro per pulire il palato. Essendo molto forte infatti anestetizza la bocca e cancella sapori e profumi del pesce.
- La salsa di soia non è una zuppa in cui tuffare il riso! Andrebbe intinto solamente il pesce mentre il riso non dovrebbe esservi immerso per evitare che si sfaldi. E non pensate di separare riso e pesce per intingerli meglio, i nigiri non vanno separati!
- Volete iniziare il pasto con la classica zuppa di miso ma niente cucchiai? I giapponesi portano la ciotola alla bocca, con l’aiuto delle bacchette spingono gli ingredienti solidi in bocca e alla fine sorseggiano il brodo.
- Se volete rispettare la tradizione di un vero pasto giapponese sostituite acqua e birra con il thè verde caldo; è questa la bevanda tipica con cui viene accompagnato il sushi. A fine pasto concedetevi un sakè.