Prodotti tipici sardi. I profumi della tradizione
La ricchezza di un territorio
La Sardegna, un’isola piena di pianure, boschi, spiagge, montagne e corsi d’acqua, è un territorio sorprendente. I suoi tanti ecosistemi giustificano l’appellativo di micro-continente, che gli è stato dato in modo metaforico. La sua bellezza, rimasta incontaminata fino a poche decine di anni fa, attira, da sempre, turisti da tutto il mondo, che vengono non solo per ammirare i suoi posti incantevoli ma anche per gustare i migliori prodotti tipici sardi. La terra sarda mette la sua impronta su tutti i prodotti tradizionali e conferisce loro il gusto sorprendente che conquista chiunque, cominciando dal primo assaggio.
Le ricette sono trasmesse oralmente, di madre in figlia e sono custodite gelosamente. Le tradizioni culinarie sono una ricchezza impossibile da quantificare che non deve perdersi nella nebbia dei tempi. La cucina sarda ha origini pastorali ma è contaminata da influenze arabe, provenienti dalle altre culture mediterranee. I piatti di mare si mescolano a quelli di terra, i formaggi e i vini sono deliziosi è pieni di profumi unici. Questa cucina è caratterizzata dalla semplicità degli ingredienti e dalle forme elaborate. I sardi vivono ancora in modo semplice, in comunione con la natura. Non hanno molti prodotti di base in cucina, ma la loro lavorazione da risultati straordinari. Un esempio è il famoso pane di Villaurbana (Oristano) che prende straordinarie forme decorate per le feste. Molto conosciuto è anche il Carasau, tipico pane di Barbagia (chiamato anche carta musica).
Quali sono i prodotti tipici sardi
Per avere il quadro completo dei prodotti tipici sardi che l’isola ha da offrire ai suoi ospiti, bisogna dividerli in categorie. La prima categoria comprende il pane e la pasta, che sono prodotte con il grano sardo. Oltre al pane Carasau ci sono tantissime altre varianti: il Guttiau, il Pistoccu, il Coccoi a pitzus, il Civraxiu, la Spianada, lo Zichi di Bonorva e il Modditzos. Per quanto riguarda la pasta, fatta a mano in casa e molto elaborata nella forma, si devono menzionare i Culurgiones, i Malloreddus, la Fregula, i Macarrones de busa e le Lorighittas. Altri primi tipici sono la Panada, la Zuppa gallurese, il Filindeu e la Minestra e’ merca, fatta con una pasta simile ai tagliolini (su Succu) e con latte di pecora cagliato (Frue). Anche la Fabadda è un primo piatto sardo che si fa normalmente nel periodo del Carnevale. Passando ai secondi piatti, si nota che la cucina sarda predilige l’uso di carni arrosto, in umido o bollite.
Un classico della cucina pastorale è il porceddu, il maialino arrosto allo spiedo. La stessa provenienza hanno anche l’arrosto di capretto o di agnello da latte, la Berbeche in cappotto, Su Ghisadu, lo Zurrette, la Trattalia e la Cordula. Dalla caccia, metodo che forniva il cibo necessario per sopravvivere anche ai nostri più lontani antenati, arriva sulle tavole sarde il cinghiale a carraxu e Pillonis de tàccula. Il primo è ottenuto con un particolare metodo di cottura, che consiste nel scavare una buca nel terreno dove appoggiare il cinghiale e ricoprirlo di terra, accendendo sopra il fuoco. La seconda specialità menzionata non è altro che un piatto a base di tordi e merli lessati. I sardi cucinano anche ottimi piatti a base di lumache (le Monzette). Il nostro elenco chiude con i dolci sardi. I Copuletos, le Casadinas, i Papassini, i Cruxioneddus de mindua, i Bianchini, le Orilletas (e la lista può continuare per molto ancora) sono solo alcuni di questi.
I vini e i liquori sardi. Ambasciatori della qualità italiana
Anche i vini sono speciali in quest’isola. I vigneti crescono qui dai tempi immemorabili e non hanno mai smesso di produrre l’uva necessaria alla vinificazione. Alcune zone del bacino mediterraneo hanno subito dei divieti durante l’occupazione islamica ma questo non è il caso della Sardegna. Tra i vini rossi spiccano il Carignano del Sulcis, il Cannonau, il Girò e il Monica. Tra i bianchi si distinguono la Malvasia di Bosa, il Vermentino di Gallura DOCG, il Nasco, il Torbato, il Nuragus, la Vernaccia di Oristano e il Moscato. Come liquori, non possiamo dimenticare il famoso mirto, la bevanda che infiamma lo spirito e accende la passione.
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