La vendemmia è cominciata, le previsioni del 2017

Caldo e siccità nei campi ma l’Italia conserva il primato mondiale

Da qualche settimana è cominciata la vendemmia 2017 che riporta l’immaginario collettivo a momenti di convivialità e allegria con la famiglia. I risultati di questa annata li vedremo concretamente tra qualche mese, dopo che tutte le fasi della produzione del vino saranno concluse, ma intanto l’Unione Italiana Vini – UIV e l’Osservatorio del Vino hanno già presentato i primi dati e alcune previsioni complessive della vendemmia 2017.
Quello che si evince, in prima analisi, è che i cambiamenti climatici repentini di quest’anno, non solo in Italia ma a livello mondiale, incidono particolarmente sulle pratiche vinicole consolidate da secoli. Le previsioni dell’Osservatorio del Vino stimano un raccolto in Italia di più di 40 milioni di ettolitri, 13 milioni di ettolitri in meno dell’anno scorso (53 mln di ettolitri). Nonostante il calo del 26%, l’Italia conserva comunque il primato produttivo mondiale davanti Spagna (circa 38 mln) e Francia (circa 37 mln).

vendemmia 2017

Le previsioni e i numeri della vendemmia 2017

La zona del prosecco ha anticipato la vendemmia di una decina di giorni rimettendo, secondo l’Osservatorio del Vino, circa il 17% delle uve. Il Friuli Venezia Giulia è, tutto sommato, la regione a cui è andata meglio circa l’11% in meno rispetto al 2016. A chi è andata peggio, secondo l’osservatorio del vino di UIV e Ismea, è la Valle d’Aosta (-32,5%), Toscana (-32,5%), Umbria (-35%), Sicilia e Sardegna (-35%)
Le uve comunque si preannunciano di alta qualità caratterizzate da grande dolcezza e note fruttate che ritroveremo poi nel bicchiere, grazie alla scarsa pioggia estiva che ha permesso una maggiore concentrazione di zuccheri nell’uva.

Le condizioni climatiche del 2017

Il 2017 è stato un anno anomalo caratterizzato da un inverno mite e asciutto, gelate improvvise in primavera seguite poi da altissime temperature e assenza di piogge estive. Se da un lato queste condizioni hanno fatto anticipare di due-tre settimane la vendemmia (in particolare in Sicilia e Sardegna) “perdendo” le uve precoci, dall’altro lato il clima caldo e secco ha favorito la formazione di uve più sane con una riduzione delle malattie tipiche della vite come peronospora e oidio, con una conseguente diminuzione dei trattamenti fitosanitari.

Vendemmia 2017, quali conseguenze sul prezzo finale?

L’aumento dei costi di produzione per l’irrigazione di soccorso e una quantità inferiore di bottiglie che arriveranno sugli scaffali, porteranno sicuramente a un aumento di prezzi di listino, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe bloccare la ripresa dei consumi di un anno che era cominciato bene con delle vendite che nei primi sette mesi del 2017 si aggiravano sul +3%.
Nel 2016 le vendite del vino hanno raggiunto i 12,8 miliardi di euro, il 9,7% del fatturato totale dell’industria alimentare italiana.

Siamo comunque sicuri che anche quest’anno il settore vitivinicolo italiano la farà da padrone a livello mondiale ovviando a tutti problemi climatici dell’anno. D’altronde, i vini italiani sono sempre i vini più amati al mondo!

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