Vini dolci siciliani: dorate gocce di nettare

Moscato di Alessandria o Zibibbo, vitigno principe dei vini dolci siciliani

Le origini dello Zibibbo sono sicuramente africane. Qualcuno dice che provenga da Alessandria per questo è anche chiamato Moscato d’Alessandria. I Romani contribuirono a diffonderlo nel bacino del Mediterraneo. Lo Zibibbo però ha trovato in Sicilia un terreno adatto alla sua coltivazione. Il suolo siciliano di origine vulcanica è ricco di sali minerali necessari a produrre un vino di carattere. Lo Zibibbo ha una tempra straordinaria e una grande vitalità. Gli acini delle uve prodotte da questo vitigno sono di media grandezza e sono adatti sia alla vinificazione che al consumo. La carica aromatica è sorprendente. La sua maturazione avviene ad agosto ma la vendemmia si effettua a settembre per consentire una maggiore concentrazione zuccherina.

Pantelleria: terra di Moscato e Passito

Lo Zibibbo viene largamente coltivato nell’isola di Pantelleria. I vigneti sono caratteristici. Gli impianti vengono fatti ad alberello basso dentro delle buche per proteggere la pianta dai venti aridi provenienti dall’Africa e per raccogliere l’umidità notturna. Le piogge, infatti, non sono frequenti sull’isola. Il Moscato e il Passito sono due vini dolci siciliani. Le uve lasciate sulla pianta o raccolte devono essere sottoposte all’appassimento al sole. La resa per ettaro è bassa, infatti, è di 10 tonnellate. Il titolo alcolometrico naturale minimo deve essere del 12%.
Il Moscato di Pantelleria si presenta di un bel giallo che tende all’ambrato. I profumi sono intensi e ricordano fiori e frutti maturi, albicocche, zagara e fichi. Al palato è dolce e aromatico. Il titolo alcolometrico si attesta al 15% con almeno l’11% svolto.
Il Passito di Pantelleria è frutto delle uve messe ad appassire su graticci al sole. Il suo colore è giallo dorato con tendenza all’ambrato. I sentori sono di frutta appassita come fichi, datteri, albicocche. Al palato si presenta dolce, aromatico, morbido e fresco. Una nota di sapidità interviene a rendere equilibrato il gusto. La persistenza è lunga.
Gli abbinamenti del Moscato e del Passito sono con la pasticceria siciliana. Il passito si presta ad essere accompagnato da formaggi erborinati e piccanti.

Malvasia, ammaliante eoliana

La Malvasia delle Lipari è uno vini dolci siciliani prodotti nelle isole minori, in questo caso le isole Eolie in provincia di Messina. I vigneti con maggiore estensione si trovano a Salina e aStromboli. La coltivazione della vite in queste zone risale al IV secolo a.C.. Le uve vengono raccolte quando hanno raggiunto un grado di sovra-maturazione e lasciate appassire al sole per 10-15 giorni.

Quindi, si passa a una delicata vinificazione al torchio e il mosto così ottenuto ricco di zuccheri viene posto in piccole botti. Il consumo è consigliato tra i 2-5 anni. Il suo colore è giallo dorato tendente all’ambrato. La complessità dei sentori ricorda il miele, la frutta secca, la cannella e la vaniglia. In bocca è equilibrato ed armonico. L’abbinamento ideale è con la pasticceria secca a base di nocciole e mandorle.

Siracusa, famosa per il suo Moscato.

Vini dolci siciliani uve - EFW

Il Moscato di Siracusa è a base di moscato bianco. I vigneti si trovano sulla costa sud-orientale della Sicilia. La sua produzione non è rilevante. Fonti storiche dicono che il Moscato di Siracusa venne presentato a Parigi nel 1900 all’esposizione universale ottenendo un prestigioso premio. Il titolo alcolometrico è del 14+2,5% e il suo consumo è consigliato entro i 2 anni.

Moscato di Noto, fresco e dolce

Noto si trova all’estrema punta sud della Sicilia. Verso la metà del secolo scorso si volle sperimentare la sua produzione con l’intento di ottenere un vino siciliano dolce non invecchiato ma pronto al consumo. Il suo colore è giallo paglierino tendente al dorato. Al naso i sentori tipici sono di miele, albicocche, fichi e vaniglia. Al palato è gradevole e accompagna bene dolci di ricotta.

Altri vini dolci siciliani

A parte i tradizionali, in tutta l’isola si producono vini dolci che derivano da vitigni atipici per questa tipologia. Cataratto, insolia, grillo e chardonnay spesso vengono destinati alla produzione di vini dolci o vendemmie tardive.

Fonti Immagini: wikimedia.org

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