Vini italiani contro vini francesi

Vini italiani contro vini francesi: l’eterna disputa

E’ un dualismo annoso quello in tema di vini che contrappone Italia e Francia. Le due patrie europee della viticoltura da sempre si disputano il primato assoluto, e il confronto non sembra trovare una risposta definitiva.

Francia e Italia: principali esportatori mondiali

Senza dubbio Francia ed Italia si contendono il primato europeo come maggiori paesi esportatori di vino nel mondo. Ma se anche questo mercato risente degli effetti negativi della crisi finanziaria, dopo anni di crescita piuttosto sostenuta, il vino italiano sembra resistere meglio di quello francese. Se nel corso del 2013 le esportazioni francesi registravano un incremento consistente, l’anno si è chiuso con una inversione di tendenza tornando ai livelli registrati nel 2012. In particolare, verso gli Stati Uniti, maggiori importatori al mondo ma il cui volume di acquisti si è ridotto del 6% nel 2013, l’Italia è riuscita ad aumentare le esportazioni di circa il 5.5%, e del 9% se si considerano i soli spumanti. Verso la Cina, l’Italia è riuscita a far salire dell’11% le proprie vendite e addirittura dell’86% per i soli spumanti, mentre la Francia ha registrato un calo del 12.5%. Infine, se il 63% delle importazioni di spumanti inRussia proviene dall’Italia, la quota francese scende al 27%.

Vini italiani contro vini francesi: tratti in comune

Benché contrapposte sul versante vitivinicolo in fatto di leadership, Francia ed Italia hanno molto in comune in fatto di vini. Se i nuovi produttori come gli Stati Uniti o il Canada servono un mercato poco ricercato e in cui l’obiettivo del profitto fa da traino ad una produzione non sempre di qualità impeccabile, l’Italia e la Francia sono entrambi paesi in cui la cultura enologica proviene da una tradizione lontana e consolidata. In questi paesi, l’amore per il vino e la passione con cui si lavora la vigna sono caratteristiche portanti della cultura locale, una dedizione che si riflette su prodotti di altissimo pregio.

Vini Francesi: migliori nel segmento di maggiore qualità

La produzione francese si basa essenzialmente su alcuni dei vini di più alta qualità. Si pensi, ad esempio, allo Champagne francese, spumante ottenuto con il metodo classico e considerato prodotto prezioso ed emblema del lusso. Fu proprio un frate francese, Dom Perignon, l’inventore di questa bevanda sublime e le più rinomate cantine si trovano a Remis (Marna francese) in cui viene prevalentemente utilizzato il vitigno del pinot nero. Oppure basta pensare all’eccezionale Bordeaux, uno dei vini francesi più amati in tutto il mondo, e prodotto nei pressi dell’omonima città, lungo i fiumi Garonna e Dordogna. Disponibili nelle versioni rosso, bianco secco e liquoroso, questi vini nascono dall’impiego dei vitigniCabernet franc, Merlot e Sauvignon. 

Vini Itaiani: migliori nella fascia intermedia

vini francesi contro vini italiani e il barolo - EFW

Eppure, pur assodata l’eccezionalità dei classici vini francesi, la produzione in Francia tende a risultare poco dinamica, estremamente ancorata alla tradizione e incentrata solo su prodotti ad ampissima richiesta. Che però rappresentano una quota della produzione totale piuttosto esigua.
Dal canto suo, l’Italia sembra più aperta alla sperimentazione e più disposta a concentrarsi sulla lavorazione di vini meno complessi ma che possono soddisfare esigenze diverse. Alcuni vini itailani come il Prosecco, pur potendo competere in termini di qualità con gli Champagne francesi, sono prodotti meno costosi ma che possono offrire esperienze di profumi e sapori altrettanto uniche. E infinita è la lista di vini italiani che non temono confronti: solo per citarne alcuni si pensi al Brunello diMontalcino, il Barolo o il Sassicaia.

 

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