Birre vegane: cosa sono e che cosa NON hanno

Anche le birre diventano vegane

Negli Stati Uniti gli hanno dedicato un festival apposito, i birrifici artigianali ne stanno sperimentando mille nuove tipologie e ovunque cresce la richiesta, anche in Italia se pur lentamente. Stiamo parlando della birra vegana!


Perché? – vi starete chiedendo- lo sanno tutti che la birra è fatta con luppolo, orzo e malto e non ha nulla a che vedere con gli animali! E invece non sempre è così, talvolta nella produzione industriale di birra vengono usati derivati animali nelle fasi di filtrazione, stabilizzazione della schiuma e colorazione; ingredienti questi che se usati sotto una certa quantità la legge, almeno quella italiana e statunitense, permette di omettere nell’etichetta, permettendo quindi di escluderli dalla lista degli ingredienti. Dunque anche se non li vedete scritti sulla vostra lattina o sulla confezione di cartone non è detto che non siano stati usati derivati animali.

Birre artigianali e birre vegane

Per godere di una birra cruelty-free si potrebbe optare per una birra artigianale, magari cruda e non pastorizzata, poiché la lavorazione artigianale generalmente prevede l’utilizzo solamente di ingredienti di base, vegetali, e i passaggi principali senza l’aggiunta di sostanze e procedimenti di miglioramento di gusto, consistenza o colore. Pochi ingredienti per un ottima birra: acqua, malti, luppolo e lieviti con l’aggiunta, a scelta, di aromi vegetali, in genere spezie, erbe o frutta (ad esempio limone e coriandolo).
In ogni caso per esserne sicuri al 100% basta controllare se sulla confezione è indicato il simbolo di prodotto vegano, che sempre più birrifici appongono ai loro prodotti cruelty free, infatti anche se da un lato sta crescendo l’attenzione per il vegan friendly c’è da dire che comunque molti piccoli birrifici utilizzano gelatine o colla di pesce in fase di schiaritura.

birra vegana

I prodotti di derivazione animale nella birra

Se vi state chiedendo quali derivati animali centrino con la birra vi facciamo qui una breve lista, siamo sicuri che ne rimarrete stupiti! Queste sostanze si utilizzano per migliorare l’aspetto (colore, schiuma, trasparenza) oppure la consistenza (cremosità, densità) del prodotto finale. Ecco quindi i più comuni che talvolta possono essere usati (non necessariamente) nella produzione.
Per la chiarificazione:

  • Gelatina: ottenuta dalla bollitura di ossa di bovini e suini, è la classica gelatina per dolci che, nella birra, viene usata come chiarificatore;
  • Colla di pesce: anch’essa usata come chiarificatore per rendere limpida la bevanda; si ottiene dalle ghiandole dei pesci essiccate; una curiosità? Guinness, la più nota birra stout irlandese, dopo 156 anni di produzione ha deciso di fare delle modifiche e di eliminare questo ingredienti usato nei filtri per la birrificazione; nel 2016 al suo posto si userà un’alternativa vegetale: agar-agar, carragenina o pectina.
  • Caseina: proteina estratta dal latte vaccino usata per schiarire e dare limpidezza.

Per la colorazione:

  • Cocciniglia: da questo piccolo insetto viene estratto l’acido carminico, usato per donare la colorazione scura, rossastra o ambrata.

Per la stabilizzazione della schiuma:

  •  Pepsina: usata per controllare e stabilizzare la schiuma è una sostanza che può essere estratta dalla mucosa gastrica dei suini.

Per la cremosità:

  • Lattosio: zucchero presente nel latte animale che talvolta viene usato nelle birre particolarmente dolci e dense per raggiungere cremosità e una consistenza vellutata.

Birre vegane

Inutile fare una lista di birre vegane, sul mercato ne esistono molte, di diversa tipologia e per qualsiasi gusto; ne troverete sicuramente prodotte da microbirrifici artigianali, la cui produzione è spesso caratterizzata dalla semplicità degli ingredienti e delle fasi produttive (prive dunque delle aggiunte maggiormente usate nella produzione industriale) unite a passione, qualità e gusto. Ma questo non esclude che anche note marche di birra producano la versione vegan friendly del nettare schiumoso, navigando nel web o girovagando tra gli scaffali dei negozi più forniti (o specializzati in alcolici) potreste trovarle senza difficoltà.