Dall’uva alla bottiglia: le diverse fasi per produrre vino buono!

Produrre Vino passo dopo passo

Sulle tavole degli italiani campeggia fiero da generazioni: rosso, bianco o rosé, è ciò che da sempre accompagna il buon cibo nostrano. Stiamo parlando del vino, uno dei prodotti che, sin dal passato, è fiore all’occhiello della produzione agricola italiana, riconosciuta in tutto il mondo per qualità e tradizione.

Il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, più noto come Vinitaly, ospitato ogni anno a Verona ne è la prova: l’Italia è il cuore pulsante della produzione di questa bevanda alcolica. Questo forse tutti lo sanno, ciò che però è sconosciuto ai più è come venga realizzato questo straordinario prodotto: insomma, come si fa il vino? Quali sono le fasi che permettono all’uva di trasformarsi in vino?

Per produrre vino è necessario seguire alcune specifiche fasi, partendo dall’aiuto che la natura ci dà per poter ottenere un buon vino: infatti la fermentazione alcolica del succo d’uva avviene grazie alla presenza sugli acini di alcuni particolari lieviti che trasformano i contenuti zuccherini della polpa in alcol etilico e in CO2.

Le prime fasi produttive: la Vendemmia e la Pigiatura

Il primo passo per produrre vino e farlo arrivare sulle nostre tavole è la vendemmia: un’attività che storicamente veniva eseguita a mano dai coltivatori è ora gestita dalle macchine agricole che, in modo automatico, staccano i grappoli dalle viti e li raggruppano in ampie vasche, già pronti per la successiva fase produttiva, la pigiatura. Anche questo passaggio era eseguito senza le macchine, con la tanto amata pigiatura fatta a piedi nudi dai contadini e dalle mogli. Ora invece l’attività è portata a termine da impianti automatici che permettono di ottenere il mosto dagli acini. Si passa quindi a correggere il composto con sostanze che lo depurano dalle scorie e ne regolano il livello di acidità.

Fermentazione e Vinificazione: i diversi step tra vino bianco e vino rosso

Siamo quasi a metà dell’opera, per produrre il vino ci sono ancora alcuni passi da eseguire. La fase di fermentazione ha una durata variabile in base all’uvaggio ed al vino che si intende produrre: solitamente il tempo necessario varia da 1 giorno fino ad una settimana, ma può arrivare anche a circa 10 giorni per i vini più strutturati e carichi. Durante questo periodo avviene la trasformazione chimica in cui le sostanze zuccherine diventano, piano piano, alcol e anidride carbonica.

E’ in questa fase che si può decidere se ottenere un vino bianco, rosé o rosso. Il segreto sta nella fermentazione del mosto insieme alle bucce dell’uva: nei casi di vino bianco la vinificazione è di brevissima durata e soprattutto con la totale assenza delle vinacce. E’ così che aumentando il tempo di fermentazione e di macerazione assieme alla bucce degli acini d’uva si arrivano ad ottenere, gradualmente, prima i vini rosé, con un parziale processo di macerazione, e quindi i rossi, sempre più intensi tanto più sarà il periodo di posa effettuato dal mosto insieme alle vinacce.

La purificazione del vino prima di arrivare in tavola: Svinatura e Invecchiamento

Siamo vicini al traguardo, per capire come si fa il vino manca davvero poco. Terminata la fase di vinificazione, lunga o corta che sia in base al tipo di vino che si desidera produrre, è necessario purificare il contenuto del liquido dalle impurità date dai residui che si depositano solitamente sul fondo delle tinozze e dalle vinacce che devono essere separate dal composto, per poter finalmente versare il tutto nelle botti. Qui avverrà la cosiddetta fermentazione in botte, una sorta di seconda fase di fermentazione in cui il residuo zuccherino rimasto nel vino si modificherà definitivamente in alcol.
Per i vini bianchi questa fase, di norma, è minima: si ha la possibilità di passare all’imbottigliamento dopo poco tempo. Per i rossi invece l’invecchiamento è molto importante e può arrivare a durare anche 5 anni.

Una delle tipologie di botti più utilizzate negli ultimi anni per produrre vino è la barrique, una piccola botte di rovere che rende al gusto del vino un sapore morbido e arrotondato, quasi mandorlato e vanigliato. Questo succede perché il legno di questa botte piccolina, rimanendo a contatto con il vino, sprigiona più facilmente gli aromi. Maggiore sarà il periodo di invecchiamento in queste botti e più intenso sarà il gusto morbido del legno che si sentirà al palato.

Una volta imbottigliato il vino è pronto per essere stappato e gustato in buona compagnia, in un momento a due o in una serata tra amici, per brindare insieme accompagnati dagli splendidi sentori che solo il vino sa dare, magari spiegando a tutti come si fa il vino.

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