Il vino inglese

Il vino inglese  e la vendemmia in Inghilterra, nuova frontiera

Con una produzione in forte crescita da almeno cinque anni e che nel 2013 ha superato i 33 mila ettolitri, anche l’Inghilterra si fa strada prepotentemente come produttore di vino. Un risultato inimmaginabile almeno fino a qualche anno fa ed effetto di un processo di cambiamento climatico a livello globale che sta facendo spostare sempre più a nord le aree geografiche adatte ad una produzione vitivinicola.

Storia del vino inglese e il cambiamento climatico

La storia del vino inglese risale addirittura alla conquista da parte dei Romani che piantarono e coltivarono vigne anche nell’antica Albione.

Successivamente, la storia vitivinicola inglese ha attraversato fasi di arresto, probabilmente per via di un clima inclemente e per la non convenienza economica a realizzare un prodotto che poteva essere facilmente importato, e di successiva ripresa. Dal canto suo, il clima con i suoi cambiamenti ha svolto un ruolo essenziale nello spiegare l’avvicendarsi delle diverse fasi della produzione di vino inglese.

Vigne di vino inglese - EFW

In particolare, il cambiamento climatico, nella direzione di un riscaldamento globale aveva già spinto negli anni Cinquanta a tentare l’impianto di alcuni vitigni abbastanza resistenti da sopravvivere ad un clima piuttosto freddo e umido. Ma è stato soltanto negli ultimi dieci anni che la produzione ha registrato un incremento consistente alternando vendemmie da record, come il 2010 e il 2013 ad altre peggiori come il 2008 e il 2012.

Il 2014 è stato caratterizzato da un’ estate particolarmente calda e secca che potrebbe concludersi in un incremento ulteriore della produzione di vino.
Per quanto riguarda tempi e tecniche, settembre e ottobre sono i mesi della vendemmia, seguita dal processo di vinificazione. In alcune circostanze, per accelerare o avviare il processo di fermentazione, può essere necessario procedere ad inoculare lieviti esogeni.

 

Principali vigneti inglesi

Sono oltre 1400, oggi, gli ettari di terra destinati alla coltivazione della vite in Inghilterra, oltre 400 vigneti che hanno riportato la produzione di vino ai livelli raggiunti soltanto in epoca romana, con una produzione annua che raggiunge i cinque milioni di bottiglie all’anno.
La maggior parte dei vitigni inglesi si concentra nella zona costiera orientale ed occidentale a sud delle città di Birmingham e Norwick. In questa area piuttosto estesa, la corrente della Manica mitiga il clima rendendolo meno rigido e sempre vicino a quello mediterraneo.

La English Wine Route parte da Londra e attraversa alcune delle più suggestive zone vinicole inglesi, ossia le regione del Bedfordshire, del Cambridgeshire, del Suffolk, dell’Essex, delSussex, dell’Hampshire, dell’Isola di Wight’, del Commerset, del Gloucestershire e delHerefordshire.

Principali tipologie di vino inglese

aperitivo con vino inglese su prato - EFW

Il microclima britannico ed il grado di umidità rendono questa terra particolarmente adatta a produrre vini secchi, particolarmente raffinati e decisi, dal profumo fruttato e floreale. Oltre il 98% del vino prodotto dalle vigne inglesi è bianco realizzati da alcuni vitigni principali.

Tra gli altri, il Wrotham Pinot è un clone del Pinot Meunier, scoperto per caso quando un grappolo di uva crebbe su di un muro di pietra vicino alla cittadina di Wrotham, nel sud est inglese. Il Pinot nero iniziò ad essere prodotto soltanto nel 2006 mentre per molto tempo ci si limitò a realizzare il Blanc de Noir.

Il vitigno Muller Thurgau, l’unica pianta autoctona, coltivato in quasi tutte le vigne del paese, è una pianta a frutto bianco creato artificialmente dall’incrocio di Riesling renano e Chasselas. La vite Siegerrebe, infine, è una varietà bianca ottenuta incrociando il Gewurztraminer con una uva rossa da tavola.

 

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