Prosecco doc

Il Prosecco DOC

Una storia di eccellenza e di successo tutta italiana

Le uve del vitigno Glera, che costituiscono la struttura portante del Prosecco, venivano coltivate già in epoca romana sulle colline carsiche triestine e davano origine all’apprezzatissimo vino Puxinum, il Puccino, citato da Plinio nel suo Naturalis Historia.

Sembra proprio che il nome del Prosecco derivi dalla località friulana omonima, particolarmente vocata alla sua coltivazione. Nel XVIII secolo, poi, la coltivazione del vitigno Glera si è diffusa a tutta la fascia collinare veneto-friulana.

Nel ‘900, grazie alla sapienza dei viticoltori e all’impulso dato dalla costituzione della prima scuola enologica d’Italia a Conegliano Veneto, il Prosecco è diventato espressione dell’eccellenza di un territorio e lo spumante italiano più noto al mondo. 8159 aziende vitivinicole e 200 milioni di bottiglie prodotte ogni anno sono i numeri di un successo che punta sempre più in alto.

Il Prosecco conquista la DOC

L’1 agosto 2009 il Prosecco ha conquistato l’ambito riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.
La zona geografica di produzione del Prosecco è identificata dal disciplinare della DOC nei territori di cinque province venete (Treviso, Belluno, Padova, Vicenza e Venezia) e quattro province del Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Udine, Pordenone e Trieste). In questa zona è compresa anche l’area, molto più ristretta, della DOCG Conegliano Prosecco Superiore, limitata essenzialmente alle colline dell’area di Valdobbiadene e Conegliano Veneto.

Tutta la regione della DOC è caratterizzata da un terreno di origine alluvionale argilloso – limoso ricco di microelementi che donano alle uve i profumi e gli aromi unici del Prosecco, Il clima mite, caratterizzato da una certa escursione termica tra giorno e notte, favorisce lo sviluppo ottimale delle viti.

Le tipologie del Prosecco DOC

Il Prosecco DOC è commercializzato in tre varianti: Frizzante, Spumante e Tranquillo. Il Prosecco DOC Spumante è la tipologia più famosa. Ha un perlage fine e persistente, colore giallo paglierino e spuma consistente, e, a seconda del contenuto zuccherino, si differenzia in Brut (contenuto zuccherino inferiore a 12 g/l), Extra Dry (tra i 12 e i 17 g/l), Dry (tra i 17 e i 32 g/l) e, infine, Demi-Sec (tra i 32 e i 50 g/l).

Il Prosecco DOC Frizzante ha un perlage più sottile e meno persistente, colore giallo paglierino e un sapore fresco che può variare da secco ad amabile. Infine, il Prosecco DOC Tranquillo, meno conosciuto, si differenzia dagli altri per l’assenza di perlage.

Come viene prodotto il Prosecco DOC

Secondo il disciplinare, il Prosecco DOC può essere prodotto con minimo l’85% di uve del vitigno Glera, vitigno autoctono antichissimo. Per il restante 15% possono essere usate uve Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera Lunga, Chardonnay e Pinot.

La vendemmia avviene a settembre: dopo la pigiatura, la vinificazione in bianco viene avviata con lieviti selezionati. La fermentazione dura circa 20 giorni a una temperatura massima di 18°C. A questo punto, dopo il filtraggio, il Prosecco DOC Tranquillo viene imbottigliato.

Il Prosecco Frizzante e il Prosecco Spumante, invece, passano alla rifermentazione naturale. Questa fase di spumantizzazione, che avviene nelle autoclavi secondo il metodo italiano, permette la produzione delle famose bollicine e viene bloccata abbassando la temperatura al momento giusto affinché il residuo zuccherino conferisca al Prosecco la giusta armonia.

Esiste, tuttavia, anche la pratica della rifermentazione in bottiglia, nata a fine ‘800, che dona al Prosecco un caratteristico profumo di crosta di pane e una lieve velatura che dà al vino un gusto particolarmente rotondo. Le bottiglie prodotte secondo questa tecnica portano in etichetta la dicitura “Rifermentazione in bottiglia“.

Un vino unico per mille occasioni

Il Prosecco è oggi uno dei vini più amati d’Italia per il suo inconfondibile sapore, per l’immagine chic e innovativa che vi si associa e soprattutto perché è un vino delizioso in tante occasioni: ottimo per l’aperitivo, in purezza o anche come base dei cocktail più famosi, in accompagnamento a primi di pesce eleganti e raffinati ma anche ai piatti rustici della tradizione locale, dai salumi ai formaggi.
E, naturalmente, favoloso nella versione Prosecco Spumante per i brindisi delle migliori occasioni.

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