Cosa serve per aprire un micro birrificio

Le attrezzature necessarie di un birrificio artigianale

Abbiamo già parlato in questo articolo delle cose preliminari da valutare prima di aprire un micro birrificio; dalle conoscenze tecniche, alla stesura del business plan fino alla definizione del marketing.
Ma se superate tutte queste fasi vi state domandando come si fa, concretamente, ad aprire un birrificio e quali attrezzature sono necessarie ecco che il discorso si fa più approfondito.

Come prima cosa è indispensabile trovare un locale adatto che abbia ricevuto le dovute abilitazioni e che sia adibito correttamente alla produzione di birra e prodotti a fini alimentari; il passaggio successivo è l’acquisto o noleggio delle attrezzature.

Un micro birrificio prevede la vendita della birra prodotta a locali terzi, grande distribuzione e negozi specializzati ma non si occupa di somministrazione (a differenza dei Brewpub), deve quindi sopravvivere, economicamente, con la sola produzione della birra ed è necessario, se si vuole che l’attività sia redditizia, che la struttura sia in grado di gestire un volume che si aggira sui 1000 ettolitri annui, che verranno poi smerciati come fusti e imbottigliati, e permetteranno di considerare l’attività abbastanza remunerativa.

Attrezzature necessarie per aprire un micro birrificio

birrificio

L’attrezzatura e il materiale necessario per aprire un birrificio include:

  • l’impianto di produzione
  • linea di imbottigliamento, se previsto
  • linea infustamento-lavafusti
  • cella frigo pr lo stoccaggio
  • magazino per le materie prime

Linea di produzione di un birrificio artigianale

Mulino per macinare il malto

Il processo prevede che i malti in grani vengano macinati con un mulinello, può essere anche di piccole dimensioni e manuale oppure automatizzato in base alla quantità della cotta; i chicchi non vanno polverizzati ma devono solamente essere schiacciati grossolanamente.

Serbatoio per l’acqua calda

Durante il processo è necessario utilizzare acqua calda (in fase di ammostamento e filtraggio), serve quindi un serbatoio per scaldare e mantenere alla corretta temperatura l’acqua.

Caldaia/pentola di Ammostamento

I grani di malto devono essere cotti insieme all’acqua calda nella caldaia di ammostamento, una grossa pentola in metallo posta a contatto con il calore diretto o fuoco diretto che scalderà il preparato trasformandolo in mosto. La caldaia può essere costruita con diversi metalli, ma è consigliabile prediligere quelli a maggior conducibilità per una diffusione più omogenea del calore.

Filtri per il mosto

Prima di passare alla bollitura, il mosto deve essere filtrato in modo da separare la parte liquida con i resti dei chicchi, le trebbie. In questa fase vengono anche estratti gli zuccheri del cereale, che saranno fondamentali per attivare i lieviti nelle fasi successive. Esistono due tipologie di filtri:
Filtro falso fondo/zapap: consiste in un filtro di acciaio forato o plastica posto sul fondo di un contenitore in plastica e tenuto più alto rispetto al rubinetto per l’uscita dei liquidi. Si può realizzare inserendo un tino con il fondo forato dentro un altro contenitore più grande.
Filtro bazooka/collettore: si pone sul fondo del contenitore di filtraggio un tubo in plastica, acciaio o rame attaccato al rubinetto di scarico del tino e segnato da fori e tagli che permettono i filtraggio del mosto.

Caldaia per la bollitura

Ora che il mosto è filtrato va portato a bollore e cotto; serve dunque un pentolone in metallo, possibilmente rame o alluminio che vantano una maggior conducibilità termica, posto a contatto con una fonte di calore diretto. L’ampiezza della pentola dovrebbe aggirarsi sui 50 litri per garantire una cotta da 23 litri.

Chiller (canalina di raffreddamento)

Dopo la bollitura il mosto va portato ad una temperatura di circa 20° prima di introdurre i lieviti, il metodo più veloce e comodo è l’inserimento di una serpentina di raffreddamento all’interno del pentolone con il mosto. Il chiller è una serpentina in rame dentro la quale viene fatta scorrere acqua fredda che all’uscita viene direttamente eliminata.

Fermentatore

Si tratta di un contenitore cilindrico di plastica o di acciaio inox dove il mosto inizia la fermentazione grazie all’inoculazione dei lieviti. Alla sommità del fermentatore si trova un gorgogliatore, ovvero una valvola che lasca uscire l’anidride carbonica che si produce durante la fermentazione ma non lascia entrare aria. Sul fondo si depositeranno sostanze di scarto da eliminare (lieviti, impurità, etc). Oltre alla forma cilindrata canonica esistono fermentatori con la parte inferiore conica che facilitano la raccolta e l’eliminazione dei sedimenti.

Non resta infine che imbottigliare la birra in bottiglia o inserirla nei fusti per la spillatura.

 

Fonti:

Fermento Birra

http://www.brewtheplanet.it/

http://www.mondobirra.org/

http://www.maxbeer.org/