Vinitaly 2015 ha da poco chiuso i battenti ed Enjoy Food & Wine, che lo ha visitato per voi, vi porta virtualmente tra gli stand per assaggiare i vini migliori.
Partiamo dal Veneto, re della più nota manifestazione fieristica dedicata al vino, che quest’anno ha occupato ben due padiglioni straripanti di stand e vini eccellenti.
Il Nostro viaggio a Vinitaly 2015 inizia dal Prosecco
Il gioiello di Valdobbiadene, Conegliano, dei Colli Asolani e della zona Cartizze ha trovato grande spazio all’interno dei padiglioni del Veneto. Apprezzata a livello mondiale, questa eccellenza veneta nel 2013 ha avuto un ruolo più che decisivo nell’aumento che ha registrato la produzione vinicola regionale, che ha toccato il massimo storico di 9 milioni di ettolitri.
Calice in mano dunque e partiamo per conoscere i Metodi Charmat trevigiani d’eccellenza.
Cartizze brut e dry alla Cantina Colesel
L’Azienda Colesel di Santo Stefano di Valdobbiadene è una certezza! Tra la gamma dei loro prodotti spicca il Cartizze, in versione brut e dry; il primo, coi suoi 7 g/l di zuccheri residui, regala al naso i tipici sentori di mela verde, pera e fiori bianchi con un tocco di raffinatezza in più che si percepisce ancora meglio al palato, dove lo si assapora secco, fresco e con un’acidità ben bilanciata. Il Cartizze dry, nonostante 24 g/l di residuo zuccherino, mantiene al meglio l’equilibrio delle caratteristiche organolettiche per accontentare i palati più classici. Ottimo per un aperitivo di classe.
Valdobbiadene Superiore Docg alla Tenuta Torre Zecchei
Piacevole scoperta quella della Tenuta Torre Zecchei, sita nella ridente località Zecchei a due passi da Valdobbiadene, che ci ha presentato come primo vino in degustazione la punta di diamante dell’azienda: un Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry Millesimato.
Al naso sentori di pera e mela che aprono la strada alla buona freschezza in bocca unita alla leggera amabilità; un vino molto versatile che si apprezza sia ad inizio pasto, come aperitivo, sia a fine pasto con piccola pasticceria secca.
Molto interessante anche il Bonorivo, ottenuto con vinificazione tradizionale senza aggiunta di solfiti, che regala sentori leggermente diversi che vanno dalla classica pera agli agrumi, come il cedro, che si ritrovano in bocca assieme ad una bilanciata acidità. Perfetto con un branzino in crosta di sale.
Profumi fruttati e sentori di frutta esotica per i vini Bortolin
Medaglia d’oro al Mundus Vini 2015, il Brut dei Fratelli Bortolin ha un perlage fine e dona un intenso profumo fruttato, in particolare di polpa di mela. Al palato è secco, equilibrato e con un piacevole retrogusto di pesca e mandorla, un accompagnamento perfetto per un risotto alle zucchine insaporito alla curcuma.
Sentori al naso di frutta esotica, frutta a polpa bianca e lieviti caratterizzano invece il Vigneto del Convento, da uve Chardonnay e Glera. Il nome si deve al vigneto d’origine, posizionato proprio dove sorgeva un convento benedettino nel dodicesimo secolo; questo delizioso vino offre una diversa sfumatura di spumante e al gusto è secco, con un corpo più strutturato e una buona freschezza.
Zero zuccheri e Prosecco col fondo al Consorzio Vini Asolo Montello
Continua il nostro Prosecco Tour e arriviamo nelle meravigliose colline del Montello e dei Colli Asolani, dove il Consorzio Vini Asolo Montello svolge un eccellente lavoro per valorizzare la ricchezza vinicola e storica che offre il territorio.
Per aprire le danze assaggiamo il nuovo Prosecco della Società Agricola Martignano, lo Xero Extra Brut, da leggersi in dialetto veneziano, che evoca la sua caratteristica principale di avere zero zuccheri residui, aspetto compensato con un affinamento sui lieviti più lungo. Il profumo fruttato va dalla pera williams alla buccia di mela ma la vera sorpresa si ha al palato: un’ottima mineralità, buona sapidità, bolla molto fine e una buona struttura. Un prosecco diretto e franco che regge bene anche piatti più complessi, a base di carni bianche o pesce, grazie al suo corpo avvolgente.
Altra validissima novità è proposta dalla Cantina Montelvini con Il Brutto, il vino “dei nonni quando non esistevano tecnologia e chimica”, come lo definiscono i suoi produttori. Il Brutto è un tradizionale Prosecco col fondo, come si usa chiamarlo nel dialetto locale, che viene imbottigliato, come da tradizione, nei giorni precedenti a Pasqua. É un vino molto particolare, con un intrigante colore giallo paglierino torbido, e avvicinandolo al naso vira su sentori di lievito e crosta di pane, con un sottofondo di mela, che ritroviamo anche al palato, dove risulta piacevole ed intenso con buona mineralità. Un’ottima struttura che permette a questo spumante di accompagnare bene sia i salumi che i piatti di pesce bianco più complessi.
Un vino di cent’anni alla cantina Ruggeri
Per concludere al meglio il nostro itinerario lungo la Strada del Prosecco degustiamo con piacere il Vecchie Viti della cantina Ruggeri. Vinificato da viti di età compresa tra gli 80 e i 100 anni è uno dei must to drink del genere, un profumo fruttato e floreale molto più intenso di un classico Prosecco, che al palato sprigiona un grande equilibrio tra freschezza, morbidezza e sapidità uniti in una delicata armonia.
La zona del Prosecco DOC e DOCG ha sfondato la soglia delle 300 milioni di bottiglie prodotte, secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore nel 2013, ed è in continuo aumento. Esporta più del 60% della produzione soprattutto in Germania, Usa, Regno Unito e molti altri mercati come la Russia si sono avvicinati alle bollicine venete. Una tipologia di vino che, purtroppo, a volte viene poco valorizzato da chi non ne conosce ed interpreta le diverse sfumature, dimenticando che dentro ad un calice ci sono anche parametri come il tipo di vinificazione, la tradizione ed il prezzo. Oltre al lavoro e alla dedizione delle aziende che anno dopo anno stanno portando avanti un progetto a livello MONDIALE.
Viva il Prosecco!
Anna Martinello
