Cucina del futuro: Il cibo stampato in 3d

Food Printing: la stampa del cibo in 3d

La stampa tridimensionale conquista il cibo! La terza dimensione ottenuta con le stampanti che lavorano materie plastiche è ormai da qualche anno arrivata alla vista dei più ma sapevate che anche il cibo si può stampare in 3d? Il cibo del futuro non è lavorato a mano e mattarello, pasta e biscotti saranno stampati direttamente nel piatto!

Si tratta del food printing, l’ultima frontiera della cucina, tutta digitale, che prevede l’utilizzo di un computer in cui registrare le informazioni utili per la ricetta e la forma che si vuole ottenere e una stampante tridimensionale. Con dei semplici touch si imposta il tutto et voilà…ecco prontoi pasta, biscotti, pane e cioccolatini stampati in 3 d in pochi minuti! Il bello? Si possono scegliere le forme più disparate e creare il proprio formato di pasta personalizzato.

pasta 3d

Rigatoni e spaghetti tridimensionali: cibo stampato in 3d

Barilla, la più famosa marca italiana di pasta nel mondo, si è già lanciata nella sperimentazione del food printing e da tre anni sta lavorando all’ideazione e realizzazione della pasta in 3d.
Insieme a TNO, un centro di ricerca olandese specializzato in ricerche sul cibo e la cucina del futuro, Barilla è riuscita a mettere a punto un macchinario capace di di modellare la pasta nelle forme più svariate e inedite. Chiunque potrà disegnare e stampare, in base alla propria fantasia e creatività, il formato di pasta che preferisce.
L’idea è di trasformare in pochi anni questi prototipi in macchinari pronti alla grande distribuzione da utilizzarsi in casa, al ristorante e al supermercato rivoluzionando così il concetto della cucina!
Thingarage, una sturt up di Roma specializzata in design industriale e collaboratrice nel progetto pasta in 3d ha già ricevuto più di 200 richieste per la stampante, insomma sembra chiaro che l’idea piace e che l’innovazione del cibo in 3d avrà una veloce e soddisfacente evoluzione.

Primo…il piatto di pasta 3d stampato e cucinato!

Gioacchino Acampora, progettista esperto di stampanti 3D, e Eugenio Boer giovane chef di Milano sono andati oltre: hanno dato vita al primo piatto stampato in 3d e cucinato direttamente dalla macchina, interamente preparato in digitale in soli 4 minuti. Si tratta di Primo, una pasta di semola di grano duro a forma di Vesuvio accompagnata con forme geometriche a stella composte di bianco latte di mozzarella, verde aglio orsino, e rosso pomodoro. L’unica cosa aggiunta da un umano? Filo d’olio, foglia di basilico e un cucchiaio di passato di pomodoro.

primo

Come è possibile? Lo Chef Boer ha portato allo stato liquido tutti gli ingredienti che vengono chiusi in sacche sottovuoto, come fossero veri inchiostri, e collegati alla macchina. Quando il computer dà avvio alla stampa, seguendo il disegno impostato dallo chef con programmi di disegno 3d, gli ingredienti vengono cotti passando attraverso la macchina e fuoriescono adagiandosi nel piatto in base al disegno prestabilito.

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