Barley Wine: dove la birra incontra il vino

La birra ad alta fermentazione “barley wine”

Letteralmente tradotto “vino d’orzo”, il termine barley wine si riferisce a un tipo di birra ad alta fermentazione di origine anglosassone.
Il nome è dovuto alla sua similarità con il vino, sia per quanto riguarda i sapori che per il tasso alcolico, elevato rispetto alla media delle birre.
E’ uno stile particolarmente adatto all’invecchiamento che esprime il meglio di sé dopo aver riposato qualche anno in cantina.

Barley wine: un po’ di storia

Fin dall’antica Grecia la birra è stata chiamata “vino d’orzo” ed è stata menzionata anche da Senofonte nell’Anabasi e da Tacito nelle sue opere. Pare inoltre che persino i Galli usassero il termine “vino d’orzo” in alternativa a “brace”, che nella loro lingua significava birra.
Il termine moderno inglese iniziò ad essere utilizzato in Gran Bretagna durante il XVIII secolo, in seguito all’invasione del mercato locale da parte dei vini francesi Bordeaux e Borgogna, che venivano lasciati invecchiare nelle botti per un lungo periodo di tempo.
Verso la fine del XIX secolo i birrifici iniziarono ad usare il termine barley wine per indicare la birra di produzione propria con la gradazione alcolica più alta.
La prima birra ad essere etichettata in questo modo fu la № 1 Barley Wine della Bass, nel 1870 circa.

Barley wine: caratteristiche

Etichetta Trumans Barley Wine | Enjoy Food & Wine

Le birre barley wine sono particolarmente adatte a essere bevute d’inverno grazie al loro alto tenore alcolico, che si aggira sull’8-15%.
Il colore di una barley wine può variare dall’ambrato carico al mogano torbido al nero opaco e la schiuma è quasi assente.

Le barley wine di produzione inglese sono caratterizzate da un aroma fortemente maltato con note di frutta secca, che con l’invecchiamento si arricchisce di note di melassa e toffee e di un bouquet quasi da sherry.
In bocca è dolce e piena, con caratteristiche vinose e vellutate.

Alcuni esempi di barley wine inglese sono la Thomas Hardy’s Ale, nata nel 1968 per celebrare il quarantesimo anniversario dalla morte del celebre scrittore, la J. W. Lee’s Harvest Ale, brassata come tributo al raccolto e messa in vendita il primo dicembre e la Fuller’s Golden Pride.

Negli Stati Uniti le birre barley wine presentano una forte presenza del luppolo, spesso statunitense con note agrumate o/e resinose. Ricordiamo la Sierra Nevada Bigfoot, la Avery Hog Heaven Barleywine, la Anchor Old Foghorn e la Flying Dog Horn Dog.

Tra le produzioni artigianali italiane ricordiamo invece la Draco del birrificio piemontese Montegioco (AL), birra di undici gradi complessa e fresca, La Prima Luna e l’Ultima Luna del Ducato e la SediciGradi del Borgo, birra da invecchiamento scura, piatta e complessa dai profumi speziati e vinosi.
E’ una birra da meditazione, che si gusta meglio senza abbinamenti di cibi per esaltarne i sapori a una temperatura intorno ai 15-16 °C.